Sono quattro le persone finite in manette nelle scorse ore nell’ambito di un’operazione della squadra mobile di Perugia che ha portato all’individuazione di un cartello dello spaccio di cocaina, eroina e droghe leggere sulla piazza perugina. Si tratta di quattro cittadini tunisini tutti età compresa tra i 25 e i 36 anni. Fondamentale, per la riuscita dell’operazione, anche il ruolo degli uomini del Reparto prevenzione crimine.
Il cartello – Il cerchio degli agenti della polizia di Perugia si è stretto attorno a due uomini, Kthri Hichem, detto Zagar, di 31 anni, e Jabri Karim, del ’79, detto Zaccar. Il primo, noto con il soprannome di “Zagar”, “la volpe” dagli occhi azzurri, come è stato definito per la sua abilità nello sfuggire agli agenti fino ad oggi, molto attivo nella zona delle scalette di Sant’Ercolano e al Santa Giuliana, il secondo più “famoso” nella zona di Via Diaz, a Madonna Alta e nel quartiere Fontivegge. Sono loro i due capi, già noti alle forze dell’ordine, di due cellule dedite allo spaccio di droga molto attive nella zona del centro storico, di cui fanno parte gli altri due tunisini finiti in manette, Klai Nabil del ’91 e Karoui Hassen, anche lui dell”84. Le stesse facce, gli stessi volti che da tempo stavano provando a “riprendersi Perugia”, senza evidentemente riuscirci. I due gruppi però, insieme ai loro capi, decidono che farsi la guerra non è conveniente per i loro “affari”: per questo decidono di stringere un sodalizio volto al controllo della piazza, un cartello dello spaccio.
Gli arresti – Ma il sodalizio dura poco, e per i quattro sono scattate le manette e altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere richieste dal pm Manuela Comodi e firmate dal Gip Lidia Brutti. Hassen, nello specifico, è stato arrestato in flagranza di reato, e con lui è stato sequestrato un certo quantitativo di droga. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti questa mattina dal capo della Mobile Marco Chiacchiera che ha spiegato come i due capi del “cartello” fossero da tempo sposati con donne italiane. La moglie di Zagar, insieme al figlio, si trovano al momento in Tunisia, con i suoceri.
Il quadro si modifica – Quello che emerge dalle considerazioni della polizia è un quadro dello spaccio che si modifica continuamente, risultando recentemente più concentrato su assuntori locali che su quelli provenienti da fuori regione. Il fenomeno dei tossicodipendenti “trasfertisti”, è stato spiegato in Questura, non è del tutto scomparso, ma di certo arginato.
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