“Caro signor Giubilei, mi chiamo Edoardo e amo la natura. Spero che il circo con gli animali non venga più a Perugia. A scuola vorrei che s’insegnasse che la libertà degli animali è molto importante“. Edoardo è un bambino di 7 anni che ha scritto al candidato sindaco del centrosinistra, proponendo una misura animalista in caso di vittoria di Giuliano Giubilei alle elezioni amministrative: vietare che in città mettano le tende i circhi con gli animali.
E Giubilei ha ringraziato il piccolo Edoardo per la proposta “da inserire nel programma“. Facendogli una promessa: “Edoardo, se sarò sindaco ti prometto che Perugia sarà più sensibile ai temi dell’ambiente e del rispetto degli animali”.
La vicenda del piccolo Edoardo può far pensare che sia facile suggerire elementi da inserire nel programma del candidato sindaco del centrosinistra. E magari lo è, visti i suggerimenti che il giornalista sceso in politica ha raccolto dai cittadini in queste settimane di giri per le frazioni e le aree della città. Lo è un po’ meno per i rappresentanti dei partiti che lo sostengono, che forse pensavano di “governare” un po’ di più il loro candidato. Che invece, al di là dei calcoli elettorali, sta improntando una campagna elettorale tesa effettivamente a smarcarsi dai pariti tradizionali.
Come ha dimostrato l’iniziativa del Circolo dipendenti Perugina. I rappresentanti di partito c’erano tutti,in platea: la nutrita truppa del Pd, con tanto di consiglieri regionali e l’allenatore regionale Gianpiero Bocci; i Socialisti capitanati da Silvano Rometti, impegnati a parare il colpo della fuoriuscita di Nilo Arcudi; la sinistra, almeno fino ad Attilio Solinas. E poi i rappresentanti di Anima Civica, che un ruolo importante hanno avuto nel convincere Giubilei ad accettare la candidatura, ma che sulla forma hanno poi perso per strada alcuni uomini, forse lusingati dalle sirene che cantano nei mari ancora più a sinistra.
Sul palco, il candidato-presentatore Giubilei non ha chiamato nessuno di questi, ma docenti universitari, personaggi dello spettacolo e della cultura, operai, studenti. Con la chicca della “benedizione” di Camilleri. Più che il programma – le parole d’ordine con cui Giubilei intende mobilitare alla riconquista di Palazzo dei Priori sono ormai note – l’iniziativa al Cral Perugina ha svelato il piglio “autonomista” con cui il candidato del centrosinistra intende arrivare all’appuntamento del 26 maggio.
I vertici dei partiti tradizionali guardano, sempre giù dal palco. Alcuni approvano, consapevoli che la tradizionale coalizione, a meno di un crollo di consensi della Lega a livello nazionale, da sola difficilmente potrà bastare per contrastare Romizi verso la riconferma. Altri pensano che così si finisca per disorientare quegli elettori comunque legati ad alcuni vessilli nella Perugia che un tempo era “rossa” come il resto dell’Umbria. E si ricordano gli imbarazzi vissuti, anche in Umbria, al tempo dei “professori”. E’ convinto che la coalizione vada allargata, ma partendo dallo zoccolo duro dei partiti di centrosinistra tante volte risultati vincitori, il segretario dem Gianpiero Bocci, che vorrebbe schierare in lista i pezzi forti, a cominciare dai consiglieri regionali Giacomo Leonelli e Carla Casciari, per portare più voti al candidato sindaco, ma anche al suo Pd.
D’altro canto, il fatto che da destra si cerchi di colpire Giubilei indicandolo come “il candidato del Pd” potrebbe significare che i tradizionali vessilli del centrosinistra rappresentino una zavorra più che un valore aggiunto. E in alcune zone, in effetti, il simbolo del Pd accanto ai candidati appare sempre più piccolo, sino a scomparire. Ma nel capoluogo regionale, tra i Palazzi del potere, appare un po’ difficile.
Chi avrà ragione? C’è da fare due conti. Con le strategie elettorali. E con il candidato sindaco, Giuliano Giubilei. E trovare il giusto mix, da subito. Altrimenti, caro Edoardo, altro che circo con gli animali…