“Gentilissimo Sindaco Bandecchi, sono Giorgia Menciotti, vicepresidente del Comitato Prisciano-Terni est, ma soprattutto sono la mamma di Edoardo, un bimbo di 3 anni e mezzo. Come probabilmente Lei ben sa, Prisciano e la zona di Terni Est sono i quartieri del ternano maggiormente investiti dall’inquinamento prodotto dalle Acciaierie di Terni, trovandosi a ridosso del polo siderurgico”. – inizia così la missiva del Comitato Prisciano che, anche in seguito all’inchiesta di Tuttoggi.info sul ‘caso Terni’ e alle recenti dimissioni dell’ex assessore all’Ambiente Mascia Aniello (molto sensibile alla questione e vicina al comitato, ndr) ha deciso di coinvolgere direttamente il sindaco.
“Il 21 marzo, insieme ad un gruppo di cittadini residenti nella zona est di Terni, stanchi dei danni causati dalle polveri provenienti dalla lavorazione delle scorie di acciaio, ma soprattutto stanchi di respirare e di far respirare ai nostri figli un’aria “ricca” di metalli pesanti come cromo, piombo e soprattutto nichel, abbiamo dato vita ad un Comitato – si legge ancora nella lettera – con l’obiettivo di ridurre gli impatti industriali-siderurgici che ammorbano noi e l’intera città. Le scrivo questa lettera perché Lei, in qualità il primo cittadino, ha il dovere di garantire la salute pubblica e la tutela ambientale dei ternani ed avrà sicuramente a cuore anche l’immagine, l’attrattività e la competitività della città stessa. Sono anni che noi, residenti di Prisciano e Terni Est, non solo non ci sentiamo ascoltati e abbiamo ottenuto solo promesse, fino a questo momento, mai mantenute”.
“Per di più la situazione, ad oggi, sta peggiorando ed è ormai diventata insostenibile; ci ritroviamo letteralmente coperti da polveri che si deposita su tutte nostre pertinenze esterne: piazzali, macchine, persiane, balconi, tetti e grondaie che necessitano di una continua manutenzione. Non si tratta di una semplice polvere, che si pulisce con un po’ di acqua piovana o con un colpo di spugna, ma è una polvere che si attacca e che danneggia, arrivando a corrodere tutto ciò su cui si deposita. Le basti pensare che i piazzali vengono ripuliti con l’acido! Questo è l’unico modo per tornare a vedere il loro colore originario. Mentre tutto il resto d’Europa va verso emissioni 0 e case green a noi viene sconsigliata l’istallazione dei pannelli fotovoltaici, perché non riuscirebbero a funzionare come dovrebbero”.
“Tuttavia, le polveri rappresentano solo una parte del problema, quella “visibile” ad occhio nudo, l’altra parte, forse ancor più grave, riguarda il livello dei metalli pesanti presenti nell’aria e nel suolo in tutta la zona. Sul sito dell’ARPA potrà facilmente verificare come il valore dei metalli pesanti presenti nella zona di Prisciano sia aumentato (anziché ridursi) nell’ultimo triennio, passando da una media di 26,5ng/m3 a 32,5ng/m3”.
Questi sono dei dati, per noi, allarmanti, considerando che Lo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha classificato i composti del nichel come cancerogeni per l’uomo (Classe IARC 1) ed il nichel metallico come possibile cancerogeno per l’uomo (IARC 2B)”.
“Ma soprattutto alla luce della relazione scritta dal Dott. Giuseppe Edoardo Crapa (specialista in medicina legale e delle assicurazioni e specialista in malattie polmonari e tisiologia) nel 2017 – continua il Comitato – a seguito delle analisi chimico-fisiche, effettuate nella zona di Prisciano dall’Ing. Luigino Neri. Queste, infatti, evidenziarono la presenza nell’aria di valori sopra la norma di metalli quali Piombo, Arsenico, Nichel, Cromo ed il Dott. Crapa fece le seguenti considerazioni finali:
Riteniamo inoltre che il problema dei metalli pesanti nell’aria non sia solo un problema che riguarda la zona est di Terni ma tutta la città, proprio per la sua conformazione orografica (la famosa “conca” ternana). Altro dato allarmante è il ritrovamento di Cromo Esavalente, un cancerogeno potentissimo, in alcuni pozzi di rilevamento piazzati dall’AST all’interno dello stabilimento. Alla luce di tutto questo è inutile ripeterle che siamo preoccupati, pretendiamo che la Regione inizi al più presto l’indagine epidemiologica e per tale ragione scriveremo quanto prima anche a questo Ente.
“Mi pare di ricordare che Lei, durante la sua campagna elettorale, fece tappa a Prisciano e, in quell’occasione, promise l’istallazione di centraline per la misurazione della qualità dell’aria in tutta la città. Dal sito ARPA, tuttavia, non ho visto i dati delle “nuove” centraline, per tale ragione immagino che queste non siano ancora state istallate. A questo proposito volevo inoltre farle presente che il posizionamento della centralina attualmente attiva a Prisciano fa molto discutere. La stessa infatti è stata istallata in una zona verde, riparata dagli alberi, che non risente neanche del rialzamento stradale. Siamo seriamente preoccupati circa la veridicità dei dati restituiti da detta centralina, e pertanto per la nostra salute. Per tale ragione vorremmo che venga fatto uno studio dei venti che possa stabilire la posizione migliore in cui questa possa essere istallata. Dal momento che ARPA Umbria si muove in base alle direttive impartite dalla Regione o dal Comune, chiediamo proprio a Lei di farsi carico di questo studio”.
“Siamo a conoscenza del progetto contenuto nell’ultima AIA, approvata dalla Regione ad ottobre 2023. L’Azienda stessa ci ha informati in proposito e ci ha illustrato personalmente il progetto che intende realizzare e che, a detta dell’AD, l’Ing. Dimitri Menecali, risolverà per sempre il problema di Prisciano. Tuttavia, l’azienda ci ha tenuto a specificare che si tratta di un progetto sperimentale ed in quanto tale neanche AST o Tapojarvi hanno certezza circa il risultato finale. Gli stessi si definiscono “confidenti”. E se questo ennesimo progetto non andasse a buon fine? Noi, in qualità di cittadini ternani e residenti della zona est di Terni, siamo i primi a sperare che il progetto funzioni e sia risolutivo, ma le innumerevoli promesse fatte nel passato e mai mantenute ancora scottano e ci fanno stare con i piedi ben saldati a terra”.
“Un’altra anomalia che abbiamo riscontrato è che nonostante a Prisciano sia ancora in vigore l’ordinanza del Sindaco Di Girolamo che interdisse le coltivazioni, sono anni ormai che non vengono più fatti i monitoraggi su latte, uova ed ortaggi. Il fatto che l’ordinanza sia ancora attiva è la riprova del fatto che il problema esiste ed è presente. Abbiamo scritto all’ASL Umbria 2 per chiedere, tra le altre cose, la motivazione di questa interruzione e richiedere che vengano riprese quanto prima queste attività di controllo. L’ASL si è presa ben 40 giorni per rispondere, peccato che nella risposta non abbia preso in considerazione le nostre richieste. Chiediamo a questo punto il Suo intervento a tal fine”.
“Un altro disagio con cui ci troviamo a convivere sono gli odori sgradevoli che costantemente si avvertono nella zona. Molte volte si tratta di un odore di plastica bruciata, altre volte di zolfo ed altre ancora di un odore ferroso, assimilabile a quello della saldatura. A tal proposito abbiamo scritto all’ARPA, chiedendo l’installazione, nella zona d’incidenza diretta del polo siderurgico, di dispositivi atti ad intercettare le emissioni aeree per un’accurata indagine olfattometrica, chimica e tossicologica, che permetta di individuarne le sorgenti e le ricadute sulla salute delle popolazioni esposte. Tuttavia, la risposta che ci è stata data ci ha lasciati insoddisfatti; ci hanno infatti scritto che le attività di monitoraggio e controllo sugli impianti del polo siderurgico sono contenute nelle AIA, e che tali attività vengono svolte da ARPA con costanza e puntualità, rimettendone gli esiti alla stessa A.C., al Comune di Terni ed alla Usl Umbria2, competente per territorio. Ci informano inoltre del fatto che, in merito alle emissioni odorigene, l’Agenzia ha svolto un’indagine olfattometrica sulla Conca Ternana con il supporto del Laboratorio Olfattometrico del Politecnico di Milano e che tale studio non ha evidenziato particolari criticità”.
“Su questo punto abbiamo scritto anche all’ASL Umbria 2, chiedendo che vengano predisposte tutte le procedure necessarie ad un monitoraggio costante e sistematico nelle aree esposte al rischio di inquinamento aereo per definire i reali rischi e danni per la salute degli abitanti con particolare riferimento ai fragili già affetti da problematiche respiratorie, agli anziani, nonché ai bambini e alle donne in stato di gravidanza. Nella lettera di risposta che ci hanno inviato ci comunicano che, dal loro sopralluogo effettuato il 29 marzo, i tecnici dell’Ufficio Prevenzione si sono recati a Prisciano e non hanno rilevato nulla. Peccato che noi non avevamo chiesto un intervento spot, in un giorno peraltro in cui i cattivi odori non c’erano, piuttosto abbiamo richiesto (e ci saremmo aspettati) che venisse intrapresa una corretta e scientifica procedura d’indagine. Ancora una volta ci affidiamo a Lei per un intervento più diretto e risolutivo”.
“Come se tutto quello sopra descritto non bastasse, molte famiglie residenti in zona avvertono vibrazioni nelle loro abitazioni. Di questo problema se n’è occupato ultimamente anche il tg3 Umbria, si tratta di vibrazioni causate dagli impianti presenti nel magazzino Metal Recovery, che stanno letteralmente ammorbando intere famiglie da 2 anni e mezzo a questa parte. In particolare, nel magazzino Metal Recovery sono presenti 2 tipologie di macchinari: (1) i mulini che frantumano la scoria nera ed i (2) vibrovagli che la setacciano. L’obiettivo è ottenere un sottoprodotto da poter rivendere ad imprese che si occupano di infrastrutture stradali e calcestruzzi. I mulini sono attivi dal settembre 2021 ed hanno da subito causato vibrazioni nelle abitazioni limitrofe, le quali hanno immediatamente segnalato il problema sia all’ARPA che all’AST/Tapojarvi. Quest’ultima si è attivata per risolvere il problema, riportando i valori sotto i limiti di norma, sia da un punto di vista strutturale che di confort abitativo, solo a maggio 2023.
Ad agosto 2023 è stata attivata la seconda parte dell’impianto, i vibrovagli, che hanno aumentato le vibrazioni percepite dai residenti. Ebbene sì perché, nonostante gli interventi correttivi apportati ai mulini abbiano riportato i limiti sotto i livelli di norma, i residenti hanno SEMPRE avvertito vibrazioni e non hanno mai notato un periodo di tempo in cui queste non fossero presenti”.
“Attualmente la Tapojarvi sta lavorando per cercare di eliminare il problema e di portare il livello delle vibrazioni notturne al di sotto dei limiti di norma. Se le vibrazioni si avvertono sia di giorno che di notte, il livello delle vibrazioni prodotte dai macchinari di notte sono al di sopra dei limiti di norma. In particolare, il valore limite nel periodo notturno è 3.6mm/s^2 e le rilevazioni fatte dalla società Diamonds (DIagnostrica e MONitoraggio Delle strutture), start-up dell’Università “La Sapienza”, hanno rilevato che questi limiti, al momento, non vengono rispettati. Di seguito riporto un estratto della relazione fatta dalla Diamonds”.
Dopo averle esposto tutti i problemi che abbiamo e con cui dobbiamo convivere mi sembra superfluo evidenziarle il fatto che il valore economico delle nostre case è pari a 0. Questo rappresenta un altro grosso problema. Il giorno martedì 7 maggio abbiamo avuto un incontro con l’Assessore all’Ambiente, alla quale abbiamo espresso tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità in merito alle questioni sopra esposte. L’Assessore si è dimostrata molto disponibile ad ascoltarci ed ha condiviso con noi il nostro scetticismo e la nostra inquietudine. Ci ha inoltre informati della decisione di istituire un tavolo permanente delle associazioni e dei comitati ambientalisti all’interno del Comune di Terni e questo ci è sembrato un vero passo in avanti rispetto al passato. Dopo aver letto questa e-mail avrà sicuramente un’idea più chiara del forte disagio in cui siamo costretti a vivere. Se nel 2024 siamo ancora a questo punto, con gli stessi identici problemi di 30 anni fa, vuol dire che c’è stato qualcosa che non ha funzionato bene, qualcuno che ha anteposto i propri interessi a quelli dei cittadini e della città. Confidiamo di cuore in un intervento per la tutela dei Suoi cittadini, per la loro salute, per la loro serenità, per Giustizia. Nella speranza che questa lettera non cada nel vuoto, Le chiediamo un incontro per poter argomentare ancora meglio la nostra situazione e le nostre richieste.
© Riproduzione riservata