Carla Fendi si è spenta nel tardo pomeriggio di lunedì 19 giugno a Roma. Aveva 80 anni ed era malata da tempo. La notizia sta rimbalzando su tutte le agenzie di stampa nazionali e internazionali.
La morte di Carla Fendi lascia infatti un vuoto incolmabile non solo nel campo della moda ma soprattutto in quello del mecenatismo, di cui era diventata una sorta di Principessa, tante erano le iniziative a favore dell’arte e della musica.
Spoleto e l’Umbria, dove Carla Fendi era divenuta ormai di casa sostenendo il Festival dei 2 Mondi, sono in lutto e appare evidente che questa prossima 60ma edizione della kermesse menottiana si svolgerà in un clima mesto.
Quarta delle cinque figlie dei fondatori della Maison (con Paola, Anna, Franca e Alda), Carla Fendi comincia la sua attività nell’amministrazione della ditta di famiglia, passando ben presto alla progettazione e, verso la fine degli anni ’60, alle relazioni con il pubblico. “Siete come le cinque dita di una mano, ognuna ha la sua funzione” ripeteva la mamma Adele alle figlie.
E’ in questo periodo che conosce l’amore della sua vita, Candido Speroni, che per lei rinuncia alla carriera di farmacista. Il loro matrimonio durerà oltre 50 anni.
La scomparsa di Candido, nell’inverno 2013, ‘segna’ in qualche modo la vita della Fendi che in suo onore organizza il “Concerto per un amico” diretto da Riccardo Muti. Evento che registra l’ingresso per la prima volta a Spoleto del celebre direttore d’orchestra, che tornerà il prossimo 16 luglio per il Concerto finale del Festival edizione 60, la prima senza Carla Fendi.
Ma non è l’unica iniziativa per commemorare la figura del suo sposo. Nel 2014 la Fendi fa restaurare anche i due altari laterali del presbiterio nella chiesetta di Pieve di Santa Maria Assunta di Piancastagnaio, in provincia di Siena, città natale di Speroni.
La vita professionale la vede di fatto ambasciatrice del marchio Fendi (poi ceduto al Gruppo Lvmh) con cui conquista i mercati internazionali a partire da quello americano. Una pioniera della moda come lo sono state Krizia, Laura Biagiotti.
La Fondazione Carla Fendi – negli anni ’80 si avvicina a Spoleto e al Festival del maestro Gian Carlo Menotti, tanto da legare il marchio di famiglia alla manifestazione. Con il maestro nasce una amicizia forte, leale, che in qualche modo Carla Fendi continuerà a tenere salda anche dopo la dipartita del compositore, aiutando concretamente il Festival firmato ormai da 10 anni da Giorgio Ferrara.
Con la Fondazione CaRiSpo del presidente Sergio Zinni è di fatto main sponsor del Festival, al quale Carla Fendi versa ogni anno oltre 250mila euro.
Con la precedente Giunta comunale, guidata da Daniele Benedetti, firma nel 2012 un ambizioso quanto dispendioso progetto per il restauro del Teatro Caio Melisso, opera terminata nel 2015 a fronte di quasi 2 milioni di euro.
Per il Festival istituisce anche il Premio Carla Fendi, assegnato nel 2012 a Robert Wilson e ai vincitori di 4 Oscar e grandi protagonisti del Cinema internazionale come Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, nel 2013 a Liliana Cavani e Julie Taymor, nel 2014 a Piero Tosi e Ricardo Muti, nel 2015 a Paolo Sorrentino e, lo scorso anno, ad Antonio Pappano.
Ma il suo impegno di vera mecenate esce anche dai confini dell’Umbria: a Roma sostiene l’Accademia nazionale di Santa Cecilia, la pubblicazione di opere letterarie e di libri e supporta progetti per la difesa dell’ambiente. Porta la sua firma anche l’idea di sostenere la creazione del presepe nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, opera di Giosetta Fioroni. Nei mesi scorsi aveva ricevuto il Premio Laurentum, presieduto da Gianni Letta, e il Premio Nazionale Manlio Germozzi, dedicato al fondatore della Confartigianato.
“Candido mi ha spinto a diventare una mecenate” ripeteva di questa esperienza che aveva riempito la sua vita dopo l’addio alla maison “Credo molto all’importanza e al valore della bellezza come cultura e formazione – aveva detto in un’intervista di qualche anno fa – nella mia esperienza di vita e di lavoro mi sono nutrita di bellezze estetiche, come costume ed evoluzione del sociale. Poi, questo rispetto per il bello l’ho dedicato alle bellezze artistiche che ci circondano: il bello come cultura e la cultura come linfa vitale. E come felicità, perché solleva lo spirito, è ossigeno in un mondo che ci travolge quotidianamente“
Cordoglio delle istituzioni – “Con Carla Fendi scompare una straordinaria interprete della moda e una amica dell’Umbria, di Spoleto e del suo Festival che ha amato tantissimo” ha detto la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini. “Sono affranto da questa notizia – dice al telefono il sindaco Fabrizio Cardarelli – che lascia sgomenta l’intera città. Certo di interpretare i sentimenti di tutti i cittadini mi sento di stringermi intorno ai suoi familiari, amici e collaboratori. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di conoscere una persona di altissimo livello culturale e di profonda sensibilità; valori che Carla Fendi ha sempre messo a disposizione della nostra città. Se oggi Spoleto è più bella lo dobbiamo anche a lei”.
“E’ una perdita immensa per la città e per il mondo della cultura – dice l’ex sindaco Daniele Benedetti che con la Fendi avviò il progetto per il restauro del Caio – riaffiorano in queste ore tanti ricordi che abbiamo condiviso nella gestione del Festival, per la sua attenzione alla città. Siamo un pò più soli senza Carla, a Lei va il mio e nostro ‘Grazie!'”.
“Sono profondamente addolorato per la morte della Signora Carla Fendi – dice il presidente del Consiglio comunale Panfili – alla quale siamo tutti legati da un profondo sentimento di rispetto e riconoscenza. Resterà nei miei ricordi la straordinaria giornata in cui il Consiglio comunale, su delibera della Giunta, assegnò a Carla Fendi la cittadinanza onoraria di Spoleto”. Anche in quella occasione Carla Fendi volle condividere il prestigioso riconoscimento al suo amore, scomparso da due anni: “ora io e Candido siamo cittadini di Spoleto”. Da stasera Carla e Candido sono tornati di nuovo insieme.
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