Carenze dal punto di vista igienico – sanitario, una situazione di fatto precaria, ma soprattutto nessuna autorizzazione. Sono questi i motivi che hanno portato i carabinieri del Nucleo antisofisticazione (Nas) di Perugia, guidati dal maggiore Giuseppe Schienalunga, a chiedere al Comune di Spoleto la chiusura di una residenza per anziani, Villa Silvana.
Il provvedimento è stato emesso in data odierna, dopo il sopralluogo effettuato sabato scorso da Nas e personale dell’Usl Umbria 2 nella struttura situata a Molinaccio, già in passato oggetto di controlli ed anche di un contenzioso con la Regione Umbria.
In particolare, nell’estate del 2016, i militari avevano effettuato un sopralluogo nella residenza protetta, all’epoca convenzionata con l’Usl, riscontrando diverse carenze assistenziali e strutturali. L’Usl aveva quindi intimato il ripristino dei requisiti minimi previsti. Nel frattempo, però, la Regione Umbria aveva provveduto a revocare l’autorizzazione alla struttura stessa per l’attività di residenza protetta per anziani non autosufficienti. Un atto contro il quale i gestori di Villa Silvana avevano presentato ricorso al Tar, perdendolo un anno fa. La struttura ha però continuato ad operare ed è stata quindi oggetto di un nuovo controllo nei giorni scorsi da parte appunto di Nas e personale dell’azienda sanitaria locale.
Sopralluogo che ha appurato la presenza di condizioni igienico – sanitarie carenti (sarebbero stati trovati anche generi alimentari scaduti), oltre ovviamente al fatto di operare come residenza per anziani non autosufficienti (che implica anche la presenza di personale paramedico adeguato) senza alcuna autorizzazione.
Con apposita ordinanza emessa e notificata quindi oggi al Nas, al direttore del distretto socio-sanitario di Spoleto ed al legale rappresentante della struttura, il Comune di Spoleto ha disposto “l’immediata chiusura della struttura residenziale denominata “Villa Silvana” ubicata in Spoleto, località Molinaccio n. 25 provvedendo, entro e non oltre 15 giorni dalla notifica della stessa, ad assicurare la ricollocazione degli anziani ivi alloggiati, a cura dei famigliari più prossimi e sotto la supervisione del distretto socio sanitario di Spoleto”. Chiusura prevista “in quanto, come ampiamente accertato al termine del sopralluogo ispettivo, sussiste il pericolo che la libera disponibilità dei locali costituenti la struttura possa costituire un potenziale pericolo per la salute pubblica”.