Cronaca

Carenza di persone e risorse, i disagi nella polizia

È forte la preoccupazione e il disagio tra i lavoratori della polizia nella provincia di Perugia. Un disagio che è emerso con chiarezza nell’incontro tra il Silp Cgil, il sindacato dei lavoratori di polizia, e il presidente della Provincia (e sindaco di Foligno) Nando Mismetti. “Abbiamo espresso al presidente Mismetti tutta la nostra preoccupazione per l’indirizzo che la discussione sul tema sicurezza sta prendendo in questo ultimo periodo – spiegano Mirko Cerasoli e Libero Luchini, rispettivamente segretario provinciale e regionale del Silp Cgil – in particolare dopo l’omicidio di Perugia: si parla di inviare l’esercito, di aprire nuovi posti di polizia in alcune aree della città, ma questo, a nostro avviso, non è il modo di affrontare in maniera costruttiva e strutturale il problema“.
Per il Silp c’è infatti all’origine un grave problema di cronica carenza di personale, che riguarda non un quartiere o una città, ma tutta la provincia: “Gli uffici periferici della Questura (posto di polizia presso l’aeroporto di Perugia, commissariati di Città di Castello, Assisi, Foligno e Spoleto) sono ad esempio in gravissima difficoltà – denunciano Cerasoli e Luchini – tanto che i colleghi in servizio hanno avanzato numerose domande di trasferimento”. “Perché – spiegano i due poliziotti sindacalisti – non ci sono più le condizioni minime per poter svolgere in maniera serena il proprio dovere e quindi si è pronti anche ad andare lontano dai propri affetti o a cambiare ‘specialità’, abitudini, turni e conseguente stile di vita per poterle migliorare“.
Il tema della sicurezza è troppo serio per essere trattato in maniera strumentale e approssimativa dopo qualche evento tragico – commenta Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – Al contrario, come ci ricorda costantemente il nostro sindacato di polizia Silp Cgil, c’è un problema strutturale di mancanza di personale e di qualità del lavoro per gli operatori della sicurezza. Di fatto – prosegue Ciavaglia – si lavora soltanto grazie alla disponibilità degli agenti che accettano di fare doppi turni, ‘cambi turno a domanda’ e di aderire allo straordinario che, peraltro, viene regolarmente pagato in ritardo e a cifre che definire irrisorie è un eufemismo. Se si ha davvero a cuore la gestione della pubblica sicurezza sul territorio è da qui che occorre partire”, conclude Ciavaglia.