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Carceri, in Umbria buona situazione / Penitenziari non affollati

Audizione, stamani, in Terza Commissione, del ‘Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale’, Carlo Fiorio che ha tracciato la sua attività dopo la designazione da parte dell’Assemblea legislativa del 28 maggio 2014. Un incontro richiesto del capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini e definito importante dal presidente della Commissione, Massimo Buconi.
Carlo Fiorio ha spiegato che il suo ufficio ha ricevuto, ad oggi, 237 missive, effettuato 26 colloqui nei quattro istituti penitenziari umbri (12 a Perugia, 7 a Spoleto, 6 a Terni, 1 ad Orvieto), per un totale di 290 contatti.
Abbiamo incontrato 167 detenuti – ha detto – che hanno evidenziato problematiche inerenti il diritto e la tutela della salute, richieste di trasferimento, per l’ottenimento di benefici, condizioni di vita penitenziaria (salubrità ambienti, temperature dei locali), richiesta per ausilio documentazione, richieste di istruzione, di lavoro, posizioni giuridiche, lumi circa procedimenti disciplinari. Attualmente – ha detto ancora Fiorio – l’ufficio del Garante, insediato presso l’assessorato regionale al Welfare, oltre a poter chiedere supporto al personale della Giunta, è composto da quattro ragazzi volontari dell’Università che svolgono visite nelle carceri, spesso effettuate con difficoltà, a causa di una circolare del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), che ha uniformato questa figura a quella del parlamentare o Consigliere regionale, per cui diventa difficile effettuare i colloqui. Stiamo comunque lavorando con l’assessore Carla Casciari – ha assicurato – per creare una rete con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, con la Magistratura di sorveglianza e con la Regione per trovare la soluzione a questo problema”.

Fiorio garante dei detenuti / La video intervista / “Carcere classista”

Nel corso dell’audizione, Fiorio ha anche espresso l’auspicio che l’ufficio del Garante dei detenuti possa far riferimento per le sue attività all’Assemblea legislativa e che si possa prevedere, anche in Umbria, un polo universitario carcerario. “Rispetto alla media nazionale – ha rimarcato – lo stato delle carceri umbre è sostanzialmente buono. Il tasso di affollamento è tornato nella norma poiché per 1400 posti disponibili sono presenti 1400 detenuti. Tuttavia, in alcune carceri sono presenti problemi di carattere strutturale (umidità e temperatura delle celle non sempre ottimali). Da evidenziare comunque la volontà dell’amministrazione penitenziaria locale, nonostante le insufficienti risorse provenienti dal ministero, di risolvere al meglio ogni problematica. In alcuni Istituti sono state rilevate meritorie iniziative, anche di carattere culturale. Rispetto alla media nazionale va evidenziato che in Umbria c’è sempre stata una buona rete. L’Umbria, di fatto, è sempre stata un laboratorio positivo. L’auspicio è che il trend discendente della carcerazione possa portare comunque un miglioramento delle condizioni generali”.

Franco Zaffini, dopo aver spiegato di non sentirsi sorpreso dall’interpretazione del ruolo del Garante, legato principalmente ai diritti dei detenuti, non ha mancato di sottolineare che “il benessere del detenuto e il buon andamento del suo recupero è proporzionale al benessere dell’agente di polizia penitenziaria, chiamato direttamente a vigilare ed attuare il percorso della riabilitazione. Auspico quindi un Garante non di parte, ma che allarghi l’orizzonte del suo ruolo a 360 gradi prevedendo incontri con i rappresentanti di chi nelle carceri lavora”.
Damiano Stufara (Prc-Fds) ha sottolineato positivamente “l’intensa attività del Garante volta a migliorare le condizioni di vita all’interno degli Istituti. Quella di prevedere l’Ufficio del garante nella sede dell’Assemblea legislativa è una proposta seria che ci invita ad importante riflessioni, da girare magari alla prossima legislatura. La relazione descrive una situazione e un contesto da cui non emergono caratteri di emergenzialità. È possibile quindi costruire un lavoro che porti ad un miglioramento dei rapporti tra soggetti diversi, ma che vivono all’interno del sistema carcerario. Il Garante può svolgere un ruolo importantissimo per il raggiungimento di un ottimale equilibrio di convivenza”.
Orfeo Goracci (Cu) ha ribadito l’importanza della figura del Garante nel contesto del sistema carcerario. “Le difficoltà maggiori dei detenuti – ha detto Goracci – riguardano la condizione psicologica, ma anche le criticità ambientali (freddo, docce non funzionanti, cibo). La percezione è che se non si ha nessuno all’esterno che possa aiutarti diventa difficile avere anche il minimo indispensabile per l’igiene personale. E non bisogna poi dimenticare che il 30-40 per cento dei detenuti è in attesa di giudizio e che più della metà di essi lascerà il carcere perché assolto o per altre motivazioni. Molti detenuti hanno bisogno di essere tutelati perché non conoscono neanche i loro diritti ed i benefici di legge. Credo sia opportuno che il Garante si possa anche occupare della condizione della stessa polizia penitenziari. L’obiettivo dovrebbe essere quello di stare tutti meno peggio”.
Su tutte le proposte ed i suggerimenti emersi nel corso dell’audizione, su suggerimento del presidente Buconi, di concerto con tutti commissari, la Terza Commissione ha previsto la predisposizione di una risoluzione da presentare e votare in Aula.

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