Un italiano che era detenuto nel carcere di Perugia perché accusato di rapina e altri reati (fine pena marzo 2018) la sera del 10 agosto non è rientrato in cella dopo un permesso.
Lo denuncia il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Tecnicamente si tratta di evasione”, spiega Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe. Il sindacalista, in una nota, sottolinea che “sono già in corso le ricerche da parte della polizia penitenziaria”.
Bonino ha quindi sottolineato che nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate sei evasioni da carceri, 17 da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all’esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati. “Dati minimi – afferma l’esponente del Sappe –, rispetto ai beneficiari: si pensi che nell’interno 2016 sono stati concessi 32.617 permessi premio e le evasioni in tutto sono state 34, ossia lo 0,1%. Questo non deve perciò inficiare l’istituto della concessione delle ammissioni al lavoro all’esterno o dei permessi ai detenuti”.
Il segretario generale del sindacato di polizia Donato Capece ha evidenziato che “il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di piu'”. “Il sistema delle carceri non regge più – aggiunge -, è farraginoso, e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione”. Per Capece “servirebbe, e il Sappe da tempo lo propone, un potenziamento dell’impiego di personale di polizia penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna”.