Trasimeno

Carbonizzatore idrotermale a Chiusi, la vicina Città della Pieve esprime perplessità

A inizio 2019 è stato avviato, presso la Regione Toscana, il procedimento finalizzato al rilascio del Provvedimento Unico Regionale relativo al progetto, presentato da Acea Ambiente Srl, di un impianto sperimentale di Carbonizzazione Idrotermale (HTC), che vede in entrata 80.000 tonnellate di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane. Da quanto emerge sarebbe il primo in Italia e il più grande d’ Europa.

L’impianto riguarda molto da vicino anche Città della Pieve, come Comune confinante, e l’amministrazione non nasconde i suoi dubbi nel merito, a partire dalla scelta del sito specifica, “per cui auspichiamo venga effettuata, ante operam, un’adeguata valutazione dei valori di fondo della matrice aria, a cui quelli di questo impianto, seppur rientranti nei limiti di legge, andrebbero ad aggiungersi”.

Un’altra considerazione che il Comune si sente di esprimere, a prescindere dalla validità della tecnologia proposta sul Life-Cycle Assessment (l’analisi del ciclo di vita) del rifiuto in entrata, è la grandezza non trascurabile di questo impianto sperimentale, e conseguentemente del quantitativo e dell’eterogeneità dei fanghi in entrata che arriveranno appunto da Toscana, Lazio ed Umbria.

Questa progettualità – dichiara il sindaco di Città della Pieve Fausto Risinici vede coinvolti direttamente a livello di impatti ambientali ed economici, viste le attività commerciali, ristorative e sportive in prossimità dell’impianto. Per questo motivo l’Amministrazione comunale parteciperà all’inchiesta pubblica indetta dalla Regione Toscana per valutare tutti i pareri che in quella sede verranno espressi, fermo restando che il sottoscritto tutelerà, in tutte le sedi e in tutte le forme necessarie ed opportune, la salute e gli interessi dei suoi cittadini e del territorio pievese, congiuntamente alla Giunta e ai suoi Consiglieri comunali”.