Il Nas nelle sedi di Umbria Digitale e Umbria Salute, acquisite le liste dei soggetti che hanno ricevuto le dosi in cerca degli "imbucati"
Carabinieri del Nas a caccia dei furbetti del vaccino anti Covid. I militari del Nucleo anti sofisticazione hanno acquisito documentazione nelle sedi di Umbria Digitale e Umbria Salute, che gestiscono il portale per la prenotazione delle vaccinazioni. L’obiettivo è vedere se tra coloro che hanno ricevuto il vaccino nei giorni scorsi, secondo le fasce di priorità indicate in quei momenti dalle autorità nazionali e regionali, ci siano anche persone che non ne avevano titolo e che si sono imbucate nelle liste, magari mostrando anche finta documentazione di Ordini professionali, associazioni di volontariato e ditte.
La Procura della Repubblica di Perugia sta infatti indagando da alcuni giorni, anche alla luce di segnalazioni e di esposti da parte di persone che si sono viste scavalcare nella vaccinazione.
Vaccini anti Covid,
ecco il nuovo piano dell’Umbria
L’indagine non riguarda la scelta di inserire ulteriori categorie tra quelle prioritarie, perché ritenute di servizio pubblico essenziale, a livello regionale. Scelta che ha scatenato polemiche, ma legittima sul piano formale (e del resto attuata dalla gran parte delle Regioni) sino alle nuove linee emanate dal Governo. Con il pesante monito dal premier Draghi affinché siano vaccinati prioritariamente anziani e soggetti fragili a causa di patologie. Ma si indaga singolarmente su chi, con false dichiarazioni e attestazioni, si è arbitrariamente inserito in quelle liste, magari producendo false attestazioni. E sulle modalità di gestione delle liste stesse.
Vaccini ai professionisti,
seduta surreale a Perugia
E alcuni riscontri di violazioni, secondo le prime indiscrezioni, già ci sarebbero.
Vaccino a parenti e amici, la dirigente Asl:
“Agito in buona fede, mi assumo la responsabilità
Con il nuovo piano vaccinazioni della Regione Umbria, che si adegua alle nuove direttive nazionali, si procede alle vaccinazioni per fasce di età (a partire dai più anziani) insieme ai soggetti facili. Completando parallelamente le categorie, individuate a livello nazionale, del personale socio-sanitario (o che lavora in strutture sanitari ed Rsa), personale (docente e non) della scuola e dell’università, forze dell’ordine, popolazione carceraria. Via invece la priorità inizialmente concessa anche agli avvocati e ad altri soggetti del comparto Giustizia, associazioni di volontariato, addetti alle onoranze funebri, politici e funzionari comunali dei Coc, operatori di ditte che lavorano per strutture socio-sanitarie.