Sa. Mi.
La ballerina accusata di aver aggredito un Maresciallo dei Carabinieri ha ammesso davanti al giudice di aver commesso il gesto perché sotto l’effetto di alcolici e adesso, se vorrà, sotto il profilo umano avrà modo di riflettere sul suo gesto e di scusarsi personalmente con la sua “vittima”, anche perché da ora in poi si vedranno ogni mattina quando la donna si recherà in caserma per apporre la firma obbligata dal giudice.
Il fatto – L’increscioso incidente sul lavoro è avvenuto nella mattina di mercoledì, quando il gestore di un noto bar di Magione ha richiesto l’intervento dei militari per cercare di placare gli animi accesi dagli effetti dell’alcool, non ancora smaltito , di alcune ballerine di un vicino locale notturno. Le ragazze dopo il lavoro devono aver deciso di far festa , che si è inopportunamente protratta fino alle nove del mattino quando i clienti del locale cercavano di consumare con tranquillità la loro colazione. All’arrivo dei militari le ragazze hanno dato in escandescenza: una di loro, chiamata a dichiarare le proprie generalità, ha iniziato a dimenarsi agitando in aria le braccia verso il militare in maniera sempre più decisa sino a colpirlo al volto per ben due volte. La donna, lituana, indossava un vistoso anello, divenuto arma contundente che ha ferito seriamente il tutore dell’ordine, che ha terminato il servizio con una copiosa perdita di sangue sia dal naso che da un’altra ferita al volto. Accompagnato in ospedale è stato immediatamente visitato, poiché la ferita all’occhio ha destato una certa preoccupazione nei sanitari. Per adesso la prognosi riportata è di dieci giorni ma avrà bisogno di maggiori visite e controlli specialistici.
La donna invece è stata tratta in arresto per il reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Giudicata per direttissima dal tribunale di Perugia, le è stato convalidato l’arresto ed è poi stata rimessa in libertà con la misura restrittiva dell’obbligo di firma. La vicenda ha creato un certo clamore in tutto il paese e non sono mancati attestati di solidarietà al militare che per compiere il proprio lavoro è rimasto vittima del delirio alcolico della donna.