“Il caporalato è una piaga moderna che, nonostante gli sforzi e le normative varate, continua ad annidarsi anche nella nostra regione. Per questo occorre uno sforzo ulteriore, un passo in avanti nelle azioni di contrasto ad un fenomeno di inciviltà che mina i fondamenti stessi della nostra Costituzione”. Così il segretario generale Uila Umbria, Daniele Marcaccioli, in relazione all’ultimo caso di caporalato sgominato dalla Procura e dalle forze dell’ordine.
“Speravamo di non dover più leggere di pratiche inumane, di gente stipata in furgoni e sottopagata e invece continuiamo a farlo – dice Marcaccioli – e per questo è necessaria una operazione trasparenza: serve rendere noti i nomi delle aziende che sfruttano i lavoratori, riconoscendo, invece, quelle che rispettano i lavoratori. Per loro andrebbe varato un marchio specifico, un bollino di qualità. Il raggiungimento di un meccanismo premiante, utile e funzionale, non può prescindere dall’incremento degli organici di controllo. Sia un valore l’iscrizione delle imprese alla rete del lavoro agricolo di qualità, lavorando così sulla consapevolezza del consumatore. Occorre fare un salto culturale e anche la Gdo può fare la sua parte”.
“Sia riconvocato subito anche il tavolo di lavoro sul Protocollo per il contrasto al lavoro irregolare del 2021. Era in agenda un punto della situazione entro luglio 2023, ma non c’è stato ancora alcun incontro ed è invece fondamentale non disperdere il lavoro fatto fino ad ora, prima dell’avvio della campagna elettorale, che di fatto bloccherà la macchina amministrativa. Il lavoro in questo senso deve proseguire anche attraverso un serio incontro di domanda e offerta di lavoro attraverso gli enti bilaterali. E i fenomeni di sfruttamento vanno contrastati con una campagna di ascolto: siamo pronti a costituire, anche nelle nostre sedi Uil, sportelli per raccogliere le denunce di sfruttamento. Proporremo di integrare le richieste sul contrasto al caporalato anche nella piattaforma per il rinnovo del Cpl dell’agricoltura di Perugia e Terni, presentata alle controparti ma ignorata dalle stesse”.