È stato siglato stamattina a palazzo Donini, sede della giunta regionale dell’Umbria, il “Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura”. Con il protocollo nascerà anche in Umbria un osservatorio regionale sul fenomeno del caporalato, con una cabina di regia costituita presso la Regione dell’Umbria, dove far confluire dati, documentazioni e casi concreti che dovessero emergere nel corso dei prossimi due anni, durata del protocollo siglato, che saranno scanditi da step di verifica periodici.
All’iniziativa hanno aderito le Prefetture di Perugia e Terni, l’Ispettorato interregionale del Lavoro di Roma, le Direzioni Regionali di INPS ed INAIL, l’Arpal Umbria, i sindacati Fai CISL, Flai CGIL, UILA, le associazioni C.I.A. Umbria, Coldiretti Umbria, Confagricoltura Umbria, Legacoop agroalimentare Umbria, Confcooperative Umbria, Copagri Umbria.
Per la Regione Umbria ha siglato il protocollo d’intesa la Presidente Donatella Tesei che, nel sottolineare l’importanza dell’iniziativa, ha dichiarato: “Oggi facciamo squadra nella prevenzione di situazioni certamente non virtuose, che nella nostra Regione risultano essere marginali, ma che vanno combattute sul nascere, nell’ottica della valorizzazione del lavoro e della promozione di una vera etica. Vogliamo accompagnare la firma di questo protocollo, che istituisce una cabina di regia in cui entreranno a far parte tutti i soggetti firmatari, confermando che verranno individuati elementi di premialità nei confronti delle aziende che si dimostreranno virtuose, nel rispetto dei diritti e della salute dei loro addetti. La salvaguardia dell’ambiente e del territorio, che ha reso l’Umbria “Cuore Verde d’Italia”, parte proprio dai lavoratori del mondo agricolo a cui va il nostro ringraziamento”.
“La firma di questo protocollo – ha rimarcato l’Assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni – rappresenta un tassello fondamentale nella nostra strategia mirata a rendere la regione Umbria un luogo di opportunità, di crescita economica e di sviluppo, con l’attenzione sempre rivolta alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. La cabina di regia che andiamo a costituire monitorerà ogni forma di lavoro irregolare e il fenomeno del caporalato. Questo ci consentirà di avere una visione organica per intercettare le condizioni di lavoro, raccogliendo tutti i punti di vista: degli organismi di controllo, delle sigle sindacali e delle organizzazioni datoriali. Un passo fondamentale, visto che sempre più i consumatori terranno conto sia della qualità che dell’etica della produzione”.
Il “protocollo d’intesa” per contrastare il caporalato è stato sottoscritto anche dai Prefetti di Perugia, dott. Armando Gradone, presente a Palazzo Donini, e da quello di Terni, dott. Emilio Dario Sensi, collegato in videoconferenza dalla prefettura di Terni. Entrambi hanno richiamato l’importanza dello strumento. A questo riguardo, il Prefetto di Perugia, Armando Gradone, nell’aprire i lavori, ha voluto rimarcare il valore di una cabina di regia che consentirà di sviluppare importanti sinergie anche nel campo della condivisione dei dati e della segnalazione delle eventuali criticità.
“Un accordo che rappresenta in Umbria un primo passo importante per la costituzione di una rete contro i fenomeni di illegalità, purtroppo presenti anche nella nostra regione, come recenti episodi da noi intercettati dimostrano chiaramente”, commenta Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria. Che evidenzia come tutti i soggetti coinvolti “mettono a disposizione le proprie competenze per un approccio multisettoriale, perché da soli è difficile contrastare un fenomeno che invece necessita contemporaneamente di azioni di emersione, di denuncia e di accompagnamento per i lavoratori sfruttati”.
“Il prossimo obiettivo – conclude Greco – è quello di arrivare alla costituzione delle sezioni territoriali della Rete nazionale del lavoro agricolo di qualità, sede deputata all’applicazione concreta della legge 199 del 2016, con la predisposizione di tutte le strumentazioni previste dalla normativa in materia di incontro domanda-offerta di lavoro, sistema di trasporti, alloggio e integrazione dei lavoratori stranieri”.