Terni

Capodanno Rai in Ast Terni, ma i sindacati temono contagi Covid

Le Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-USB e le RSU TK-AST hanno incontrato la Direzione Aziendale di Acciai Speciali Terni, alla presenza dell’Amministratore Delegato Ing. Massimiliano Burelli che ha esordito annunciando la possibilità di un evento nazionale per il concerto di capodanno su RA1.

Attesa per la decisione

L’azienda sta aspettando le delibere della Regione Umbria e della RAI per la definitiva decisione. Le Organizzazioni sindacali hanno espresso perplessità e preoccupazione per un evento sicuramente importante per la regione ma che potrebbe avere delle ripercussione negative sull’impatto della pandemia che vede già 28 lavoratori contagiati e 4 guarigioni.

Preoccupazione dei sindacati per contagi Covid

“L’evento porterebbe oltre 1000 persone dentro la fabbrica con gli impianti in marcia e le restrizioni che i lavoratori devono subire a causa del COVID-19 – si legge in una nota congiunta dei sindacati – L’AD ha poi comunicato gli investimenti per l’anno fiscale 2020/2021 che sono circa 20 milioni di cui 13 milioni nuovi investimenti e 7 milioni per il completamento del progetto scorie. Su questo punto nella prossima riunione verranno dettagliati i capitoli di spesa”.

Occupazione

Secondo quanto riferito dalle sigle sindacali sul versante dell’occupazione l’azienda ha confermato l’esubero strutturale di 31 impiegati amministrativi e l’intenzione di aprire una procedura di licenziamento collettivo, incentivata e senza l’opposizione dei lavoratori, quando sarà superato il blocco dei licenziamenti previsti dal Governo, ad oggi, fino al 21 marzo 2021. L’A.D. di AST ha dichiarato che il numero complessivo dei lavoratori sociali per l’anno fiscale in corso sarà 2300.

I sindacati

“Le Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-USB hanno riconfermato la volontà di sottoscrivere un accordo ponte che confermi gli assenti impiantistici e i volumi ad almeno un milione di acciaio fuso in un anno. Le organizzazioni sindacali – conclude la nota – ribadiscono l’impossibilità di fare un accordo che sia peggiorativo di quello precedente e che le efficienze fatte non giustificano un ulteriore taglio sia del personale diretto che somministrato, quest’ultimo già decurtato di 17 unita nel mese di giugno 2020. Le Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-USB proseguiranno il confronto nei prossimi giorni, anche attraverso approfondimenti tecnici, ma senza la rimozione delle rigidità aziendali il negoziato stenta ad entrare nel merito della discussione e preclude una fase di transizione serena”.