Poteva avere conseguenze ben più gravi il gesto compiuto da un detenuto della casa di reclusione di Capanne, con problemi psichiatrici, che prima ha dato fuoco alla propria cella e poi ha tentato di sgozzare un agente con una lametta.
A fornire i particolari di questa aggressione, avvenuta oggi (lunedì) pomeriggio, sono i sindacati di categoria Sappe e Osapp.
Il detenuto, 30enne, ha inizialmente appiccato il fuoco a meteriale presenta nella sua cella.In pochi minuti il fumo ha riempito l’atrea dell’intera sezione, creando una situazione di terrore e di pericolo. Gli agenti penitenziari in servizio sono riusciti a spegnere le fiamme ed a far evacuare i circa 40 detenuti presenti in quella sezione, evitando una tragedia.
Ma lo stesso detenuto ha aggredito un poliziotto, cercando di sgozzarlo armato di due lamette. L’assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria è riuscito ad evitare di essere ferito e con l’aiuto di alcuni colleghi ad immobilizzare il detenuto, che pare soffra di problemi psichici. Il poliziotto che è riuscito a scampare all’aggressione ha riportato comunque una contusione ad una spalla ed è stato ferito. Cinque poliziotti sono stati invece intossicati dalle esalazioni del fumo e sono stati trasportati all’ospedale di Perugia.
Così il segretario umbro dell’Osapp (Organizzazione sindacale polizia penitenziaria), Angelo Romagnoli: “L’Osapp nell’augurare una pronta guarigione ai colleghi interessatie nel congratularsi per la professionalità dimostrata, ribadisce ed evidenzia ancora una volta la necessità di un invio immediato di personale di polizia penitenziaria presso la casa circondarialedi Perugia, vista la gravissima carenza di poliziotti”.
“Una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che questa è l’ennesima aggressione che avviene in un carcere dell’Umbria”, commenta Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha sollecitato il ministro della Giustizia ed il capo Dap ad intervenire: “Questa di Perugia Capanne, a poche ore da un’altra aggressione nel carcere siciliano di Augusta, è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un uomo appartenente alla Polizia penitenziaria. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare – ha concluso – dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria dell’Umbria”.