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'CAOS' TERNI, BUFERA IN COMUNE. PDL E UDC SI RIVOLGONO ALLA MAGISTRATURA

Aggiornato alle 11.30 – Il Sindaco non reagisce alle relazioni approvate all'unanimità dai Consiglieri, né a quanto richiesto dall'atto di indirizzo dei Gruppi Udc, Terni Oltre e Lista Baldassarre. Il Presidente del Consiglio non accoglie per la quarta volta la richiesta di discussione per paura che emergano le gravi irregolarità. È indispensabile che intervenga la Magistratura per ripristinare legalità e correttezza amministrativa.

La vicenda del Caos, di nome e di fatto, è intrisa di tutta una serie di illiceità, favoritismi, irregolarità amministrative, inopportunità palesi che pesano come macigni sia sulla precedente che sull'attuale Giunta. Si cerca oggi, in tutti i modi, di soffocare nel silenzio l'emergere di situazioni imbarazzanti per come questa situazione è stata gestita: nel nascere, nello svilupparsi e ora nell'impedire che, democraticamente, alla luce del sole, si ponga fine al dissanguamento delle casse comunali.

La procedura che ha portato alla concessione del sistema museale è per noi illegittima, il contratto è troppo esoso per le attuali casse comunali e il controllo sull'esecuzione del contratto di appalto è gravemente deficitario.

E mentre si continuano a spendere somme non adeguate ai servizi forniti, la città nel frattempo vede tagliare i servizi essenziali di assistenza a chi ha bisogno.

I risultati, poi, della gestione del sistema museale appaiono non all'altezza dei costi e delle aspettative, a cominciare dalla mostra su Pier Matteo D'Amelia, costata circa 650.000 euro con soli 7.000 visitatori: un flop gigantesco.

Appare chiaro che questa Giunta, nonostante le relazioni della IV Commissione approvate all'unanimità dai Consiglieri, vuole a tutti i costi mantenere situazioni di rendita della politica e privilegi a favore di pochi.

A questo sistema ormai in forte crisi, invece di riportare pulizia e chiarezza, questa Giunta – inadeguata a guidare la città in un momento di fortissima crisi nella crisi – risponde con il silenzio, con l'omertà di questo gruppo dirigente, con le resistenze e le opacità che a livello nazionale dice viceversa di combattere.

Inaccettabili le manovre dilatorie del Presidente del Consiglio nel rifiutare per ben quattro volte l'inserimento all'O.d.G. dell'Atto di indirizzo dei sottoscritti, frutto delle risultanze emerse dai lavori della IV Commissione a cui il Sindaco non ha dato il minimo cenno di riscontro.

Per tutte queste ragioni i sottoscritti Gruppi Consiliari ritengono che non sia più rinviabile da parte della Magistratura un esame del caso in esame per tutelare gli interessi dei cittadini ternani.

Occorre assolutamente verificare illiceità e irregolarità e riportare nella normalità la gestione della città, soprattutto in questo momento di crisi gravissima, che necessita di capacità decisorie, di voglia di ripresa, di preparazione piuttosto che di indecisionismo diffuso.

L'unica volontà che emerge nei fatti è, invece, quella di difendere le scelte del passato e gli interessi personali e politici di pochissimi ben determinati soggetti. Non lo permetteremo!

La gestione dei soldi pubblici, dei beni pubblici e delle iniziative culturali promosse e finanziate dal Comune non può essere appannaggio di pochi e deve rispondere a quanto prevede la normativa nell'interesse della città.

Per questo non avendo avuto riscontri politici da parte del Sindaco ci rivolgiamo con un esposto alla magistratura contabile e ordinaria affinché perlomeno il profilo della legittimità degli atti e della liceità dell'azione amministrativa vengano ristabiliti.

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“Non avendo avuto riscontri politici da parte del sindaco ci rivolgiamo con un esposto alla magistratura contabile e ordinaria affinché, perlomeno il profilo della legittimità degli atti e della liceità dell'azione amministrativa vengano ristabilite”. Lo hanno dichiarato i consiglieri Antonio Baldassarre, Cinzia Fabrizi, Paola Ciaurro, Giovanni Cicioni (LB) ed Enrico Melasecche (Udc) nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Palazzo Spada sulla vicenda della gestione del polo museale del Caos. I consiglieri hanno valutato “Inaccettabile” il fatto che “il presidente del consiglio abbia rifiutato per ben quattro volte l'inserimento all'ordine del giorno l'atto di indirizzo dei sottoscritti, frutto delle risultanze emerse dai lavori della quarta commissione a cui il Sindaco non ha dato il minimo cenno di riscontro”. “Per tutte queste ragioni riteniamo che non sia più rinviabile da parte della magistratura un esame del caso in esame per tutelare gli interessi dei cittadini ternani. Occorre verificare illiceità ed irregolarità e riportare nella normalità la gestione della città, soprattutto in questo momento di crisi gravissima, che necessita di capacità decisorie, di voglia di ripresa, di preparazione piuttosto che di indecisionismo diffuso”.