Non sono ore facili per i docenti precari e le segreterie scolastiche, alle prese con le chiamate per le supplenze e gli incarichi annuali.
Quest’anno, rispetto agli anni passati, sembrava che le cose si fossero mosse prima del previsto, e, con l’aggiornamento delle graduatorie e le nuove immissioni in ruolo, sembrava che le convocazioni potessero spedire più velocemente. Ma niente è cambiato. Stessi ritardi, stesse procedure, stessi problemi, anzi, forse ancora peggio.
A mandare in crisi il sistema di chiamate degli insegnanti mancanti sarebbero le modalità di convocazione o, in alcuni casi di non convocazione. Alcune scuole, infatti, nonostante ieri scadessero i termini fissati dallo stesso Ufficio Scolastico lo scorso 12 settembre, non hanno reso noto le ore a disposizione, con conseguente caos tra i docenti precari.
Comportamento che non si spiega vista la necessità di docenti in aula. Sulla questione c’è talmente tanto caos che nella giornata di lunedì, giorno in cui è prevista la presa di servizio degli insegnanti in sospeso, i docenti precari si riuniranno in assemblea nel pomeriggio, per chiedere un incontro con la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale.
In particolare, quello viene contestato alle segreterie delle varie scuole, secondo quanto riferito dai docenti è il presunto mancato rispetto della normativa sul conferimento degli incarichi a tempo determinato e il presunto mancato rispetto delle tempistiche e delle modalità per le convocazioni del personale a tempo determinato.
L’assemblea sarà l’occasione per fare il punto della situazione e redigere un documento che evidenzi le numerose presunte irregolarità riscontrate in questi giorni e per decidere altre eventuali iniziative a tutela dei diritti degli insegnanti precari.