Sono volate parole al vetriolo e gesti inconfondibili oggi in Commissione Comunale ‘assetto e utilizzazione del territorio’ a Perugia: tanto che ci è mancato poco si arrivasse ad una rissa in piena regola tra il presidente Giuseppe Cenci (Forza Italia) e il consigliere, anche lui forzista, Carmine Camicia. A scoperchiare il vaso di Pandora quella che appare una banalità, ossia l’assenza, sul tavolo della Commissione, della copia cartacea degli ordini del giorno presentati da Camicia (sul ripristino della Strada San Martino a Canneto e sul Piano di risanamento stradale). Morale della ‘favola’: Cenci abbandona, il vicepresidente Arcudi assente, la consigliera ‘più anziana’ Borghesi, che avrebbe dovuto prendere il suo posto, si rifiuta di presiedere, la minoranza che abbandona l’aula. Risultato: la Commissione interrompe i lavori, anche se per poco, ripresi una volta passata la querelle.
La situazione era già calda – Poco prima era stato votato, su proposta del Movimento 5 Stelle, il Piano Regolatore per la realizzazione di edilizia residenziale sociale nell’area dell’ex tabacchificio di via Cortonese. I dissapori, frutto, parrebbe, di vecchi mal di pancia, erano già riemersi durante la discussione, alla fine della quale tre consiglieri della maggioranza, tra cui Camicia, erano stati convinti ‘in extremis’, dopo una pausa di dieci minuti, a votare a favore dell’atto, passato con un 8 a 6. Nella pratica, come ha spiegato l’assessore Prisco presente in Commissione, “oggetto della variante è il cambio di destinazione d’uso dell’area, senza aumenti di cubature, perché questo ci permetterebbe di accogliere un importante progetto di investimento privato di Social Housing innovativo, con una nuova filosofia gestionale di comunità, favorendo anche le relazioni tra gli abitanti, con servizi, come l’asilo, spazi comuni e per le associazioni, maggiori dotazioni di superfici pedonali libere da costruzioni”. Destinataria del progetto, una volta realizzato, sarà la cosiddetta fascia grigia della popolazione, ovvero giovani, anziani, giovani coppie, genitori separati, che, da una parte, ha difficoltà di accesso alla casa per ragioni patrimoniali o legate al rapporto di lavoro, mentre, dall’altra, ha necessità di costruire relazioni interpersonali. Le modalità di accesso alle abitazioni e gestionali (es. requisiti soggettivi, prezzo) saranno disciplinate da un’apposita convenzione tra soggetto attuatore ed Amministrazione Comunale. “Si prevedono due tipologie d’accesso, da un lato il cosiddetto acquisto a riscatto, per cui si pagherà un affitto parametrato al canone di locazione per poi, al termine del periodo, riscattare l’abitazione che diventa di proprietà, dall’altra, per gli over 65, una locazione a lungo termine“.
Ma dopo la votazione, il caos: Camicia, indispettito anche dalle recenti ‘mosse’ del presidente del Consiglio Varasano, che in un fuori onda dell’assise avrebbe chiesto alla maggioranza di non votare i suoi ordini del giorno, non trova i suoi atti sul tavolo. A quel punto perde le staffe e il litigio con il presidente Cenci: parole grosse e dita bene in vista suggellano la conversazione. E se Camicia minaccia di dimettersi (mentre l’assessore Calabrese lo avrebbe invitato a farlo una volta per tutte), Forza Italia sarebbe “allo sbando”. A dirlo sono fonti vicine al Consiglio Comunale, rinforzate da chi gravita tra le fila della stessa maggioranza e parlerebbero di grosse difficoltà tra i forzisti nel gestire l’amministrazione.
Il PD rincalza – “Non è il primo episodio del genere che ci ritroviamo a commentare – dicono dal PD in Consiglio Comunale – ed è lo specchio di quanto sia caduta in basso la politica cittadina, capace di esibirsi in consiglio comunale e nelle varie sedi istituzionali in liti condite da ingiurie, invettive violente sia verbali che gestuali tali indurre a paventare, in questa occasione, anche l’ipotesi di un intervento della polizia municipale.
Chiediamo al Sindaco e al Presidente del consiglio comunale di intervenire con fermezza e decisione per stigmatizzare le gravissime intemperanze comportamentali di alcuni membri della maggioranza, ben più importanti di un mancato voto necessario all’approvazione di atti. L’insostenibile clima che si è venuto a creare, l’inadeguatezza di questa maggioranza a governare con il rispetto dovuto alle Istituzioni e ai cittadini, non ci ha permesso oggi di proseguire la discussione e non ci permette sovente di creare un clima collaborativo per l’impossibilità di avere le condizioni necessarie al dibattito“.
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