Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

Caos Ims-Isotta, cresce il rischio del blocco dell’attività

Sono giorni di fuoco alle aziende Ims e Isotta Fraschini di Spoleto dopo lo scandalo finanziario che ha travolto i vertici del Gruppo Casti, proprietario del polo produttivo di Santo Chiodo, e l’ingegner Massimo Santoro, ex direttore degli stabilimenti. Il maxisequestro operato dalla Guardai di Finanza ha infatti riguardato non solo i beni personali degli arrestati, ma anche i conti delle due aziende, di fatto congelati e sottratti alla disponibilità del nuovo direttore, l’ingegner Matteo Pagliano, il quale a questo punto potrebbe essere costretto a dichiarare il blocco totale dell’attività.

Si va così profilando la cassa integrazione ordinaria per tutti i dipendenti, esclusi i cosiddetti “comandati”, quelli cioè che dovrebbero occuparsi della manutenzione degli impianti e dei forni. La loro riattivazione dopo un periodo di fermo comporterebbe infatti spese ingenti, nell’ordine delle decine di migliaia di euro, ecco perché l’intenzione dell’ingegner Pagliano sarebbe quella di chiedere al giudice un permesso per mettere in sicurezza tutti i macchinari prima del blocco.

E c’è dell’altro. L’assenza di liquidità, stando alle voci che si sono rincorse nella giornata odierna, potrebbe comportare nel giro di pochi giorni al distacco dell’energia elettrica da parte dell’Enel, che vanterebbe un credito piuttosto consistente nei confronti degli stabilimenti spoletini.

La girandola di incontri iniziata oggi tra lavoratori, delegati Rsu, direzione, giudici del tribunale e sindaco Cardarelli proseguirà presumibilmente anche domani, quando è previsto anche il faccia a faccia tra Rsu e delegati sindacali, che oggi a Spoleto non si sono visti. Nel frattempo si attendono anche le mosse delle istituzioni regionali che appena 48 ore fa, per bocca della presidente Marini e dell’assessore allo sviluppo economico Riommi, avevano annunciato iniziative a tutela dei lavoratori.

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