Il caos regna ancora sovrano tra i partiti e i movimenti di Spoleto. Ad una settimana esatta dal deposito delle liste non c’è ancora chiarezza su liste e candidati dei maggiori schieramenti del centrodestra e centrosinistra. Eccezion fatta per M5S di Tommaso Biondi, che sabato scorso ha annunciato la lista dei candidati allo scranno del consiglio comunale, a Spoleto Popolare e Alleanza Civica di Maria Elena Bececco e a Sinistra per Spoleto di Maura Coltorti, resta da comunicare la lista degli sfidanti.
In ritardo il centrodestra, che ha incassato la candidatura di Umberto De Augustinis e che venerdì 4 maggio tornerà a riunirsi per valutare i nominativi in corsa. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega annunciano di aver pronte le rispettive liste anche se i rumors parlano di qualche problema interno. Fd’I ad esempio potrebbe presentare un elenco ridotto a 16 candidati, anche se in serata il senatore Zaffini conferma che saranno 24 i candidati. In F.I. non tutto è stato risolto e appare evidente come il capogruppo Alessandro Cretoni, in pratica l’unico ad aver sorretto le sorti del partito negli ultimi 4 anni, sia ancora defilato. La Lega tira dritto per la propria strada e sembra l’unica ad avere l’elenco “sigillato” già da due settimane, nel quale compare il nome di Stefano Proietti, uscente con la maglia di Rinnovamento e che qualche grattacapo aveva dato alla Giunta del compianto Fabrizio Cardarelli.
Pressoché pronta la lista civica di sostegno al candidato De Augustinis dove restano vuoti alcuni posti in attesa di risposta da parte di qualche simpatizzante del centrosinistra. Lista a parte, assicurata al 100% dal vertice, chi rischia di presentarsi con il volto trasfigurato è proprio la lista civica di Rinnovamento. Dopo i serrati contatti con il piddì e l’improvvisa virata sul centrodestra di due settimane fa, il movimento del presidente Graniti sembra aver perso quasi tutti i pezzi di quella che fino a poco tempo fa era la formazione politica capace di “spaventare” ogni competitor. In pratica l’attuale assetto non è più interessato, per ragioni diverse, a correre più. Se il capogruppo Zefferino Monini aveva fatto sapere già dalla scorsa estate la propria intenzione a non ricandidarsi, gli ultimi mesi e giorni hanno convinto ad optare per una analoga scelta anche i colleghi Maria Caporicci, Maria Rita Dell’Anno e Maurizio Zualdi. Fonti autorevoli danno uscente anche l’attuale presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili che, dalla scomparsa del sindaco Cardarelli, ha condiviso ben poco delle scelte operate dal vertice del movimento. Panfili, che potrebbe a breve convocare una conferenza stampa, ha sempre ricordato di voler “portare avanti il progetto del sindaco”.
Della maggioranza uscente dunque resta in pratica solo l’assessore Angelo Loretoni, le cui posizioni, a detta di molti, insieme anche alle accelerazioni di Spoleto Popolare, hanno contribuito a lacerare l’alleanza di un tempo. Out dalla scena politica anche Marina Morelli, fuoriuscita da Rinnovamento da un paio di anni per il Gruppo misto, che l’8 marzo scorso aveva annunciato la nascita della lista civica “Impegno per Spoleto”. In una nota la consigliera annuncia il suo “arrivederci per le strade di Spoleto, a sostegno del candidato che rappresenta al meglio le mie aspettative. I progetti e le proposte raccolte in queste settimane saranno portate all’attenzione della futura amministrazione”.
Giampaolo Emili, invece, al 98% non presenterà la Lista Due Mondi, che potrebbe convergere in parte in quella del candidato De Augustinis e in parte in quella di Forza Italia per gli esponenti che più si riconoscono nel partito di Silvio Berlusconi.
A vestire i panni di Sparta resta il Partito democratico che nelle ultime ore registra il diktat del segretario provinciale Leonardo Miccioni il quale, pur assente alla assemblea di ieri sera, ha imposto alla maggioranza del segretario Matteo Cardini di continuare il dialogo con la minoranza. O meglio con le varie componenti della minoranza, spaccata su almeno tre fronti. Chi in questi mesi pensava di “trattare” posti in cambio di sostegno, di tirare per la giacca Cardini è rimasto con un palmo di naso. Così tra coloro che si dicono disponibili ad accettare la candidatura civica di Camilla Laureti purché Cintioli sia il vice sindaco (Loretoni, Marcelli, Passeri), chi rifugge a priori il nome Laureti (Rossi, Zampa e Lezi) e chi invece attende di chiarire le cose “a Roma” (i fedelissimi di Martellini, non a caso assente ieri), la minoranza segna un’altra brutta immagine di sé.
Certo è che se il teatrino messo in scena da mesi puntava a logorare il nome della Laureti o a convincerla a fare un passo indietro, la manovra non è riuscita. Ma torniamo alla assemblea del piddì. Un passo avanti comunque ieri è stato compiuto: nessuno dei “ribelli” è intenzionato ad uscire dal partito, anche se non è chiaro chi sarà disponibile a correre. Da domani e fino a sabato i Circoli saranno aperti per presentare le candidature. L’approvazione della lista, incluso il candidato sindaco, pardon la candidata sindaca, saranno votati lunedì 7 maggio. In giornata, in attesa del responso romano, se ne saprà di più. Ma l’assemblea di ieri ha messo in luce alcuni aspetti, anche clamorosi. Come l’intervento della consigliera Zampa che, ha ricordato “le mille difficoltà nell’aver sostenuto il ruolo della opposizione”. “Spoleto è ben altro dalla cartolina che offre Don Matteo, Spoleto è sofferenza, è gente che ha fame, famiglie intere in terribili condizioni”. Poi il singolare endorsement al candidato De Augustinis: “Io non riesco a capire per quale motivo quando De Augustinis è venuto a parlare con voi, non avete riferito all’Assemblea i contenuti del colloquio?”.
La sala comincia ad agitarsi. Cardini se la cava con una smentita secca e diplomatica: “io ho riportato tutte le interlocuzioni avute”. Ma è il consigliere Massimiliano Capitani a sgombrare il campo: “sarebbe il candidato della destra, non vorrei dire altro!” sbotta, incassando l’applauso della sala.
Nel tardo pomeriggio di oggi la Zampa chiede una precisazione: “Ho parlato della mancata comunicazione alla assemblea della interlocuzione con De Augustinis e poi del fatto che non è stata portata in assemblea la disponibilità di un noto medico, Elio Giannetti, sulla cui figura in molti potevamo avere condivisione”. In effetti quello del medico spoletino è un nome che si rincorre da tempo, ad ogni appuntamento elettorale. Massimo Brunini lo avrebbe voluto candidato sindaco già nel 2009 (il pd scelse invece e vinse con Daniele Benedetti), ancora nel 2014 lo aveva ascoltato per stilare il programma sanitario della sua lista civica Spoleto vince (6,68%). Medico di base, responsabile del movimento dei focolarini, Giannetti ha ideato la scuola di politica L’Erica. Nelle ultime ore per la verità il suo nome si sta facendo anche negli ambienti dei socialisti. Impossibile venga accettato dalla maggioranza, per cui resta un dubbio: sarà il sesto concorrente alla poltrona di sindaco?
Torniamo a ieri sera. Tra i più attesi c’era l’intervento di Dante Andrea Rossi, autore nei giorni scorsi di dichiarazioni sulla Laureti su cui la segreteria ha chiesto, finora invano, una smentita. Rossi traccia nuovamente il quadro dal punto di vista della minoranza. Ma alla fine inciampa su una delle pagine ancora oscure della recente storia politica, quella della mozione contro l’assessore alla cultura. Un passo indietro. Come si ricorderà la scorsa estate il sindaco Cardarelli e l’assessora Laureti furono bersaglio di due mozioni di sfiducia. Il primo per mano del M5S che denunciava la presunta incompatibilità della carica di sindaco e presidente della Fondazione Festival; la seconda accusata da quasi tutta l’opposizione (con eccezione di Sandro Cretoni – Gruppo misto/Lega) di situazioni al limite del ridicolo come, fra le altre, il non aver realizzato il Torneo dei castelli di Poreta (dimenticato da venti anni). Al momento del voto però furono proprio i firmatari della sfiducia a disertare clamorosamente l’aula.
A parlare chiaro e in modo trasparente è il consigliere Massimiliano Capitani: “fu un grosso errore, chi l’ha pensata, aveva in mente di tagliare le gambe alla Laureti. Come avvenne per la mozione del Sindaco. Un’altra grande figura di m…a, dobbiamo ammetterlo”. Lo segue a ruota Dionisi: “fu fatta per fare un favore ad Emili (Lista Due Mondi, n.d.r.)”.
Imperterrito sul tema della mozione, il capogruppo Dante Andrea Rossi: “L’obiettivo del pd tutto e della coalizione è quello di trovare la candidatura più aggregante e unitaria, la migliore possibile per affrontare il prossimo momento elettorale. Ad oggi prendiamo atto che la candidatura di Camilla Laureti non è quella più capace di aggregare la coalizione di centro sinistra e all’interno del partito democratico. La mozione è un ulteriore motivo di criticità che testimonia come abbiamo fatto opposizione a questa giunta uscente. I rappresentanti della amministrazione uscente non possono essere candidati a sindaco”.
Un’altra pagina quindi, su cui ben pochi dubbi c’erano visto come finì lo sgambetto alla Laureti, può essere finalmente riscritta e contribuire forse a rilanciare la candidatura dell’assessore alla cultura. Ed uscire da questo caos , che appare sempre più calcolato e sempre meno casuale.
Se tra liste civiche, centrodestra e centrosinistra quasi tutti i membri dell’attuale Giunta sono pronti a scendere di nuovo in campo, due, però, hanno deciso di rimanere alla finestra e non correre alle Amministrative del 10 giugno. Si tratta dell’assessore all’ambiente Vincenza Campagnani e con ogni probabilità anche del collega con delega al bilancio e sviluppo economico Corrado Castrovillari.
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(ultimo aggiornamento alle ore 21.05)