Caos Atc3, Federcaccia: "Il nostro no all'Ufficio di Presidenza già comunicato"

Caos Atc3, Federcaccia: “Il nostro no all’Ufficio di Presidenza già comunicato”

Redazione

Caos Atc3, Federcaccia: “Il nostro no all’Ufficio di Presidenza già comunicato”

Sab, 09/03/2024 - 16:16

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La presidenza provinciale di Terni respinge le accuse sull'impantanamento e accusa chi voleva "discontinuità" e la Regione

Acque sempre più agitate nell’Atc3 del Ternano – Orvietano, dove il presidente Montani, nominato dalla Regione in assenza di un accordo all’interno del Comitato di gestione, non ha ancora il suo Ufficio di Presidenza, né il Collegio dei revisori dei conti.

La Federcaccia, che ha respinto la proposta di avere un proprio rappresentante nell’organismo chiamato a coadiuvare il presidente, respinge però le accuse delle associazioni dell’altro schieramento (quello che ha fatto saltare l’elezione di Romani, con Libera Caccia e Anuu) di ritardare l’operatività dell’Atc3. Accuse che, dallo stesso versante di Federcaccia, Arci Caccia aveva rivolto nei giorni scorsi alle altre due associazioni venatorie e alla stessa Regione.

Federcaccia punta l’indice contro chi fa “del vittimismo”, ricordando che “invece di lavorare e costruire unità per affrontare insieme i problemi, si è scelto di creare divisioni”. Un caos prevedibile, “di cui che la Regione Umbria ha voluto ignorare i segnali che arrivavano da larga parte delle associazioni venatorie, ambientaliste e agricole”.

“Sono stati presi in considerazione i desideri di un paio di associazioni venatorie – accusa la Presidenza di Federcaccia provinciale Terni – che rappresentano una minoranza di cacciatori, ma che purtroppo con arroganza e con motivazioni assolutamente non condivisibili hanno impedito un qualsiasi possibile accordo tra i membri del comitato Atc per una scelta condivisa nella elezione del presidente. La Regione – prosegue Federcaccia – ha fatto il resto, per ragioni a noi sconosciute ha abdicato dal proprio ruolo di organo garante di tutti i portatori di interesse coinvolti nella gestione dell’Atc e cioè agricoltori, ambientalisti ed ultimi, ma non per importanza, i cacciatori, che mettono a disposizione dell’Ente il 100% delle risorse necessarie al buon funzionamento: risorse che non si limitano alla sola parte finanziaria con il versamento della quota di iscrizione, ma con la indispensabile attività dei volontari che svolgono gratuitamente la propria opera per la gestione faunistica e ambientale”.

Per Federcaccia con la nomina di Montani (rappresentante Anci) il 25 gennaio la Regione ha scelto di abbandonare il suo ruolo di garante. Ma soprattutto, la tempistica ha impedito di effettuare il ripopolamento di selvaggina stanziale.

Quanto alla mancata composizione dell’Ufficio di Presidenza nella seduta del 4 marzo, Federcaccia ricorda che il proprio rifiuto era stato stato annunciato in precedenza: “Pertanto tale proposta è sembrata una forzatura inopportuna quasi come un tentativo per far ricadere le colpe di un insuccesso proprio su Federcaccia”.

“Ora possiamo solo domandarci – scrive Federcaccia Provinciale – con quale faccia tosta alcuni pretenderebbero di addossare alla Federcaccia la responsabilità sul ritardo accumulato per l’avvio della propria attività; considerato che la Federcaccia, nel Comitato ha solo due rappresentanti, è legittimo domandarci come mai tra gli altri 18 non è stato possibile aggregare una maggioranza per rendere operativo l’Ente?. Ci domandiamo ancora al momento della nomina, “in forza di legge” del Presidente dell’Atc3 da parte della Regione Umbria, non è stata valutata e ricercata la relativa maggioranza in seno ai designati del neo-comitato? Che cosa è successo ora di nuovo?”.

“Ci meraviglia proprio chi ha provocato le divisioni sostenendo la necessità della ‘discontinuità’ con il passato, riferendosi a Federcaccia (il riferimento è a Libera Caccia ed Anuu, ndr) ed ora invoca e ne vuole rendere indispensabile la presenza”.

La Federcaccia risponde così alle accuse sul ritardo nell’avvio della operatività, dell’Atc3. Ribadendo di essere contro schermaglie e pettegolezzi, ma “senza però rinunciare alla dignità, all’esperienza e all’autorevolezza che deriva dalla propria struttura organizzativa”.

La Federcaccia , conclude richiamando la necessità della ricerca di un’unità di intenti tra i portatori di interessi presenti in Atc su cui ricostruire il futuro, riconferma quanto di progettuale è stato sviluppato nel Convegno di Atc3 del maggio 2022 dove, alla presenza di almeno 200 cacciatori e dirigenti con la partecipazione anche dell’assessore regionale Roberto Morroni si è condiviso il programma di gestione degli anni futuri in linea con le disposizioni regionali.

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