Disposto il sequestro di uno dei terreni interessati dal cantiere dell’Anas a Sant’Anatolia di Narco per la realizzazione di una nuova galleria lungo la strada statale 685 della Tre Valli. E’ la decisione del Commissario agli usi civici per Lazio, Umbria e Toscana, Antonio Perinelli, a cui si erano rivolti con un ricorso il Comitato patrimonio Valnerina, Italia Nostra e Wwf.
L’ordinanza, emessa il 4 novembre e trasmessa ai vari enti interessati (Regione Umbria, Anas, Comune di Sant’Anatolia di Narco e ricorrenti) nella giornata di oggi, 7 novembre, dispone il “sequestro giudiziario del terreno sito nel territorio comunale di Sant’Anatolia di Narco censito in catasto al foglio n. 6 particella n.88″, delegando per l’esecuzione i carabinieri forestali e affidando la custodia dei beni sequestrati al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Sant’Anatolia.
Nella sua ordinanza, il commissario evidenza che “le opere da realizzarsi riguardano, seppure in parte, beni collettivi e non vi è stato un mutamento di destinazione d’uso” e “eventuali scavi o accesso di mezzi meccanici comprometterebbero il paesaggio, la perdita delle colture in atto e della fertilità del suolo di terreni destinati invecee ad avere una permanente destinazione agro-silvo-pastorale”. E ancora: “in ogni caso il periculum in mora è insito nella sottrazione del bene al godimento della collettività attuato già con l’occupazione in violazione dell’ordinamento primario della comunità originaria di Sant’Anatolia di Narco”. Non tutti i terreni, però, secondo il commissario, possono essere posti sotto sequestro, in quanto alcuni di essi, pur essendo gravati dagli usi civici, sono intestati a privati non evocati in giudizio.
Importante vittoria, dunque, almeno per il momento, per le associazioni ed i comitati ambientalisti che da mesi contestano i progetti di Anas sulla Tre Valli in Valnerina ed in particolare la realizzazione della galleria definita come inutile nei pressi del cimitero di Castel San Felice. I ricorrenti da tempo evidenziavano come alcuni dei terreni interessati dall’intervento a Sant’Anatolia di Narco fossero gravati da usi civici e quindi non potessero essere utilizzati per tali lavori.
(articolo in aggiornamento)