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CANTI E DISCANTI, A LARGO CARDUCCI SI BALLA, CANTA E RIFLETTE CON LA MUSICA DEI MAU MAU (Maxi photogallery TO®)

Mau Mau a Foligno. Ma se qualcuno già immagina di poter incontrare in città i ribelli del gruppo di liberazione del Kenya dalla colonizzazione britannica, oppure, per chi mastica un po’ di dialetto piemontese, gente straniera – magari anche scura di pelle – o che più semplicemente viene da lontano, costretta suo malgrado ad arrangiarsi per poter vivere, si sbaglia davvero di grosso. In realtà, infatti, sono cinque i componenti del gruppo torinese di folk rock, i Mau Mau, per l’appunto – tra i quali i fondatori Luca Morino (voce, chitarra), Fabio Barovero (fisarmonica, tastiere) e Tatè “Bienvenu” Nsongan (percussioni, voce) –, giunti ieri sera sul palcoscenico di “Piazza della Musica” (Largo Carducci) per la decima edizione dell’Umbria World Fest, Canti e Discanti, festeggiando nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia, come tengono loro a ricordare, il “Ventennio ruggente – 20 anni di Mau Mau”. Tradotto in numeri si parla di 9 album pubblicati, di cui 6 in studio, 1 in live e 2 in raccolte. Trasposto invece in viaggi e tour internazionali, si parla di più di cento città toccate in Europa e nel mondo, vale a dire, oltre all’Italia, paesi come Iraq, Francia, Stati Uniti, Marocco, Spagna, Giappone, Brasile e Ungheria, solo per citarne alcuni, e nei festival più prestigiosi. Progetti speciali che vanno dal concerto cult R@dio Trance, all’esperienza itinerante della banda Maulera e a Marrakesh Connection con i musicisti gnawa. E se questo non bastasse, nella loro bacheca ci sono anche due premi: la Targa Tenco per la “Miglior Opera Prima” con “Sauta Rabel” (1993), disco mixato ai Real World Studios di Peter Gabriel e “Revelacion Internacional” al BAM Festival di Barcellona (1995). Un gruppo che ama la bagna cauda e il kebab quello dei Mau Mau, il barbaresco e il thè alla menta e credono nella purezza dell’anima e non nella purezza della razza, come si sono descritti.
Come da previsioni meteorologiche è stata una serata davvero molto calda quella che ha visto intrattenere la città di Foligno con il “pensiero che fa rumore” (la musica, ndr) dei Mau Mau, resa ancor più opprimente da un ritardo che ha fatto protrarre l’attesa dell’inizio del concerto di quasi un’ora, e per questo accompagnata da timidi fischi di disapprovazione o di invito ad uscire. Ma con l’arrivo della band sul palcoscenico, caldo e attesa sono stati frettolosamente dimenticati dal pubblico, che si è lasciato coinvolgere e “possedere” dai ritmi, dalle note e dalle canzoni dei Mau Mau, le cui sonorità hanno visto schierati classici del repertorio maulero declinati e plasmati dai 20 anni trascorsi dalla nascita della band, accompagnati da nuovi brani creati per celebrare la ricorrenza ventennale e dal singolo Mare Nostrum. Diversa le gente, di diverse nazionalità ed età, che si è ritrovata a ballare sotto o addirittura sopra il palco incitata a farlo dalla band e che, per tutta la durata del concerto, tra una canzone e l’altra, non si è risparmiata col cantante Morino riflessioni sull’Italia di oggi.
Divertimento e meditazione a Largo Carducci, dunque, per il secondo concerto di questa nuova edizione di Canti e Discanti che, anche e soprattutto nella prossima settimana, riserverà i suoi gioielli più preziosi (Peppe Barra e Il Parto delle Nuvole Pesanti).

(Elisa Panetto)
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