Una epigrafe che testimonia la presenza di un teatro nel sito archeologico di Urvinum Hortense di Collemancio di Cannara. La straordinaria scoperta è stata svelata nel corso di un incontro pubblico sabato 10 novembre all’Auditorium San Sebastiano dal gruppo di lavoro dell’Università degli studi di Perugia che ha operato nella recente campagna di scavo guidata dal direttore scientifico Gian Luca Grassigli insieme ai responsabili di cantiere Benedetta Sciaramenti, Niccolò Cecconi e Enrico Ciafardini.
L’epigrafe è stata scoperta nell’ambito dell’area cimiteriale medievale del sito: una prima parte era stata usata come segnacolo tombale, mentre le altre lastre erano state utilizzate come spalletta di una tomba. La scritta nel suo insieme riporta notizie molto importanti: il nome “Octavius” che appartiene a colui che avrebbe costruito o restaurato il teatro; la carica magistrale di questo illustre personaggio, un “Quattruoviro”, e la qualifica di “Pontifex”, in qualità di pontefice della città e la scritta “sua pecunia”, cioè a sue spese. A questa epigrafe mancava solo un piccolo tassello, una lastra già fortunatamente rinvenua nelle precedenti campagne di scavo, che è andata a comporre e completare la parola “Theatrum”. L’epigrafe nel suo complesso testimonia dunque la presenza di un teatro nella città romana di Urvinum Hortense, che potrebbe venire alla luce nelle future campagne di scavo.
“E’ una grande soddisfazione presentare questi risultati – ha spiegato il sindaco di Cannara Fabrizio Gareggia – che hanno svelato un tesoro nascosto nella nostra città grazie al lavoro di tante persone. Il sito è importante non solo dal punto di vista storico, ma soprattutto per il territorio e il suo rilancio”. Presente anche il senatore della Lega Luca Briziarelli, che si è impegnato in prima linea per trovare le risorse per la valorizzazione di Urvinum Hortense: “La cultura è nutrimento per la comunità ed i fondi utilizzati per la valorizzazione delle nostre città sono un patrimonio per le nuove generazioni. Da parte nostra possiamo ringraziare il sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali Lucia Borgonzoni che ha preso un impegno per trovare i fondi necessari al restauro del sito di Collemancio”.
Gli straordinari risultati raggiunti nel corso dell’ultima campagna di scavo all’interno del sito, sono stati possibili grazie alla collaborazione tra lo Stato, il Comune di Cannara e l’Università degli studi di Perugia come sottolineato dall’archeologa responsabile di zona Gabriella Sabatini: “Questa collaborazione ha permesso di pianificare un programma di scavo a lungo termine, piuttosto raro. Questo sito è infatti sotto scavo da circa 20 anni, ma il professor Gian Luca Grassigli ha dato un impulso metodologico diverso al lavoro per valorizzare un abitato che va ancora ricomposto”.