Assisi

Cannara, la Sogesi non chiude: arriva la cassa integrazione ordinaria

Scongiurata la chiusura dello stabilimento Sogesi di Cannara, arriva però la cassa integrazione ordinaria a rotazione per tutti gli stabilimenti del gruppo (anche Ponte San Giovanni e Stroncone).

Lo strumento integra o sostituisce la retribuzione dei lavoratori a cui è stata sospesa o ridotta l’attività lavorativa per situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali e per situazioni temporanee di mercato. Il tutto considerando comunque i limiti dell’orario stabilito dai contratti collettivi e comunque non oltre le 40 ore settimanali.

Dopo l’esito negativo del ricorso in merito alla mancata aggiudicazione della gara di appalto per alcuni servizi ospedalieri nel Lazio e in Umbria c’era preoccupazione per le sorti dello stabilimento cannarese, anche alla luce “di alcuni licenziamenti di personale impiegatizio della sede di Ponte San Giovanni”, segnalati dalla lista civica di minoranza Siamo Cannara.

Ma ora l’allarme sembra rientrato, seppur parzialmente: “Il 25 novembre scorso – si legge in una nota del sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia – si è svolta un’assemblea tra l’azienda e le associazioni sindacali per affrontare la situazione di crisi dovuta alla perdita di importanti commesse che hanno ridotto i volumi di lavoro, tanto da far ipotizzare la chiusura dello stabilimento di Cannara. L’incontro – dice il primo cittadino – si è concluso con un accordo che prevede l’attivazione della cassa integrazione ordinaria a rotazione su tutti gli stabilimenti del gruppo a partire dal prossimo due dicembre”.

Il primo cittadino cannarese accoglie positivamente questi sviluppi: “Abbiamo chiesto all’azienda di verificare insieme ai sindacati ogni soluzione per scongiurare i licenziamenti e la cessazione dell’attività prospettati nell’incontro che si era tenuto a Cannara, su nostra richiesta, l’11 novembre scorso. Le nostre richieste sono state accolte: in questa fase si farà ricorso alla cassa integrazione ordinaria e alla redistribuzione dei carichi di lavoro tra i vari stabilimenti, in attesa degli esiti dei ricorsi pendenti sulla gara del lavanolo in Umbria”.