di Claudio Bianchini
Dopo un interminabile – quanto estenuante – periodo di 16 anni, sembrano finalmente e definitivamente sbloccate le sorti del Canile comprensoriale di Sellano. Il mese scorso l’assessore Maria Frigeri aveva convocato intorno ad un tavolo tutti i sindaci dei comuni interessati, ma il vertice saltò .
Saltato il primo summit dei sindaci
Al summit – organizzato a Palazzo Comunale – si sono infatti presentati soltanto tre sindaci: Danilo Cosimetti di Valtopina, Sandro Vitali di Spello e – ovviamente – Claudio Guerrini di Sellano, comune ove sorge la struttura d’accoglienza. Assente giustificata Analita Polticchia, prima cittadina di Bevagna. Gli altri hanno sostanzialmente disertato l’incontro, atteso tra l’altro con particolare interesse dal mondo animalista della valle umbra sud. E’ già passato un altro mese ma nulla – almeno sul piano burocratico- si è mosso, in ogni modo l’assessore Frigeri ha le idee ben chiare e intende andare avanti sino in fondo con chi deciderà di starci. Si giocherà quindi a carte scoperte, progetti alla mano e con finanziamenti già a disposizione.
Il primo cane potrà entrare a gennaio 2013 – A questo punto, la domanda è d’obbligo: quand’è che il primo cane potrà fare ingresso nella struttura ed essere ospitato con tutte le carte in regola? “Non voglio fare promesse azzardate né alimentare vane speranze – risponde l’assessore – ma se tutto andrà come previsto, già nelle prime settimane del prossimo anno le cucce potranno accogliere gli animali bisognosi. Questo è un impegno che ho preso personalmente e a nome dell’amministrazione comunale, è una scommessa che abbiamo fatto insieme alle associazioni animaliste e che abbiamo inserito persino nel piano degli obiettivi”.
Una storia di incompiute e polemiche – Le prime pietre del canile di Sellano – in località Ortaggi – vennero poste nel lontano 1996, e nella parte strutturale i lavori sono pressoché conclusi, tra l’altro con interventi tutto sommato di buona qualità. Poi tra lungaggini burocratiche, scelte amministrative poco lungimiranti, comuni che hanno preferito tirarsi indietro ed una raffica di proteste del mondo animalista, l’impianto è rimasto letteralmente abbandonato a sé stesso. Una delle tante incompiute, una ‘cattedrale nel deserto’ – o meglio, dispersa tra le montagne umbre – costata complessivamente oltre 750milioni delle vecchie lire. Seguirono segnalazioni alla Corte dei Conti, interrogazioni consiliari, interpellanze in Provincia, in Regione e persino servizi di denuncia di ‘Striscia la Notizia’. Ma ecco che ora s’intravede la luce in fondo al tunnel.
Sbloccati fondi e progetto di finitura – “Abbiamo sbloccato i fondi regionali che erano rimasti congelati come stanziamento finalizzando alla conclusione degli interventi – fa sapere la Frigeri – sono risorse importanti, si tratta di 117mila euro, con i quali si dovranno installare le recinzioni, allacciare le utenze, sistemare gli accessi, la logistica e completare le finiture per aprirlo al pubblico”. Il canile comprensoriale doveva servire i comuni della ‘Valle Umbra Sud’: Foligno – come ente capofila – e poi Sellano, Trevi, Montefalco, Bevagna, Valtopina, Gualdo Cattaneo, Nocera Umbra e Castel Ritaldi. Logisticamente scomodo – basti pensare che da Nocera Umbra dista oltre un’ora di viaggio, e circa 45 minuti da Foligno – per non parlare poi delle proibitive temperature invernali. “Credo che arrivati a questo punto non sia interesse di nessuno defilarsi – conclude l’assessore Frigeri – la struttura ormai è pronta e ci sono soldi per aprirla senza intaccare alcun bilancio comunale, tanto vale studiare un progetto per renderla funzionale”.
Resta attivo il canile di Foligno – Tutto ciò – a scanso di equivoci – continuando a garantire pieno sostegno all’attuale canile comunale di Foligno. Certo, resta l’amarezza per quel vertice snobbato, proprio ora che si intravedeva la luce infondo al tunnel. “Purtroppo alcuni sindaci non hanno risposto all’appello, ma abbiamo la necessità di capire bene chi vuol stare in questo progetto ed in quale modo – dichiara l’assessore – ormai abbiamo fatto tanto e manca davvero poco. Poi si pone il problema della gestione del canile. Il progetto ha subito modifiche importanti e dobbiamo studiare tutti insieme nuove modalità per farlo funzionare nel migliore dei modi, coinvolgendo ovviamente le associazioni animaliste dell’area”. Ora il Canile di Sellano potrebbe diventare persino un fiore all’occhiello, ma tutti debbono giocare a carte scoperte e assumersi – con le dovute proporzioni – le proprie responsabilità nella vicenda.