Città di Castello

Cani con museruola e ‘no’ ai mezzi a motore, ecco il regolamento della Ciclovia sul Tevere

E’ stato approvato dal Consiglio comunale di Città di Castello (lunedì 15 ottobre), con il sì della maggioranza, l’astensione di M5S, Lega, FI, Tiferno Insieme e Fd’I, e il voto contrario di Castello Cambia, il regolamento di utilizzo della ciclovia sul Tevere, oggetto di un lungo esame in commissione e di un precedente dibattito in consiglio sulla base dei tre emendamenti di Castello Cambia, dei quali sono uno è entrato, con l’appoggio di maggioranza, Tiferno Insieme e proponenti, nel testo licenziato dall’assise. Modificato l’articolo 1, che ribadisce la proprietà pubblica dell’infrastruttura e la definisce “bene comune”.

L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti nel presentare il regolamento nella sua versione originaria ha ribadito come “i tempi di discussione e di emendamento siano stati adeguati sia in commissione che in Consiglio, dove il testo è già stato analizzato in ogni aspetto”.

In commissione Massetti aveva illustrato il regolamento a partire dal divieto di circolazione dei mezzi a motore, salvo deroghe predisposte dagli uffici comunali. Nel testo è esplicitamente prevista la segnalazione al Comando di Polizia municipale da parte dei ciclisti o dei pedoni. I cani devono essere tenuti al guinzaglio e sotto la diretta sorveglianza del proprietario/conduttore. Per i cani di grossa taglia è inoltre obbligatoria la museruola. Il transito e la circolazione di veicoli a trazione animale e dei cavalli sono consentiti solo nei tratti in cui sussistono le condizioni di sicurezza per pedoni e ciclisti e non siano arrecati danni di rilievo al fondo della pista e con obbligo di rimozione degli escrementi eventualmente rilasciati dagli animali. Lungo tutta la pista è severamente vietato condurre cavalli al trotto ed al galoppo; l’attraversamento di rampe, ponticelli e passerelle in legno è riservato ai soli animali da compagnia (esclusi in particolare equini e bovini). Il mancato rispetto di tale norma comporta l’applicazione della prevista sanzione e l’eventuale obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, con addebito delle relative spese in caso di danni derivanti dalla presenza di acque di irrigazione. Le autorità predisposte al controllo sono Polizia di stato e locale, Vigili del fuoco e Protezione civile. Sono possibili manifestazioni ma debbono essere autorizzate.