Perugia

Cani cinghialari nel rifugio per animali, denunce e dibattito VIDEO

Sta facendo discutere quanto avvenuto domenica scorsa nei pressi del rifugio per animali gestito dalla Onlus Sulle Orme di Enea, nella zona del Pantano, tra Perugia e Corciano. Con tanto di intervento dei carabinieri, referto medico in ospedale della presidente Francesca Paixa e successiva denuncia.

La stessa Paixa ha denunciato con vari post Facebook lo scontro – verbale e fisico – avuto con alcuni cacciatori cinghialari a cui è affidata la zona nella quale ha allestito il rifugio per animali, dove ospita numerosi cani, gatti, pecore. Animali spesso malati. Ma anche alcuni cinghiali della zona che qui trovano cibo.

Proprio la presenza dei cinghiali e di altri animali ha attirato – sembra che non sia la prima volta – i cani della squadra di cinghiali della zona. Con conseguente parapiglia all’interno del rifugio.

La presidente della Onlus ha quindi affrontato alcuni dei cacciatori, dicendo loro di andarsene e di riprendersi i loro cani. E così ha fatto la figlia minorenne, che è uscita di casa spaventata e arrabbiata.

Il video della lite

VIDEO https://www.facebook.com/100007555425217/videos/2631612960342270

Come si vede nel video postato da un’amica della presidente, ad un tratto Francesca Paixa si avvicina alla jeep di uno dei cacciatori. L’uomo alla guida apre lo sportello e scende. I due discutono animatamente. L’attivista animalista controlla i cani all’interno del mezzo e ritorna verso il conducente. Il cacciatore risale e vuole andarsene, ma la presenza dell’altra persona impedisce di chiudere lo sportello. Discutono ancora, l’uomo agita un ombrello rosso. La jeep allora arretra un po’, con la donna colpita dallo sportello, e poi ingrana la marcia e si allontana.

Francesca Paixa ha denunciato di essere stata colpita con l’ombrello e con pugni (la prognosi da referto ospedaliero è di 7 giorni) e soprattutto gli insulti e le offese sessiste ricevute dalla figlia minorenne. Sfogandosi contro i cacciatori e la caccia. Denunce che dopo i numerosi sfoghi su Facebook ha formalizzato il giorno dopo alla stazione dei carabinieri.

I militari ora stanno raccogliendo le testimonianze dei presenti – oltre alla visione dei filmati – per verificare quanto accaduto.

Una vicenda che sta facendo molto discutere, sia tra gli ambientalisti, sia tra i cacciatori, non solo sui social.