Sei candidati bocciati e depennati dalle liste elettorali: è la decisione presa dalla Commissione elettorale circondariale per Spoleto al termine delle operazioni di verifica delle 19 liste, iniziate alle 12 di sabato 4 settembre (data ultima per la presentazione) e proseguite per tutta la giornata di domenica e lunedì. E che dimostra, a conferma della cronaca di questi giorni, come gli aspiranti sindaci e loro staff abbiamo fatto le corse alla ricerca di candidati e candidate da presentare.
Che siano sviste o “atti di speranza” (di bypassare i controlli) non è dato sapere. Certo è che alcuni dei delegati di ogni singola lista finita nel mirino della Commissione elettorale non hanno fatto un buon servizio al proprio candidato sindaco.
Dai primi risultati si può notare come sia stata spasmodica anche la ‘caccia’ al residente straniero da candidare, indubbiamente per ‘catturare’ più voti possibili di questa o quella comunità. Ma torniamo all’attualità.
Si riduce, seppur di poche unità, l’esercito degli aspiranti ad uno scranno del Consiglio comunale che passano da 433 a 427.
È quanto si evince dall’albo pretorio del Comune dove compaiono i decreti di non ammissione dei candidati.
A farne le spese maggiori è per il momento il candidato civico Giancarlo Cintioli, supportato da 4 liste e 90 aspiranti consiglieri.
Quattro i non ammessi, tre dei quali in capo all’elenco che i più hanno ribattezzato “Lista Bocci” (che forse sarebbe stato meglio rispetto a quello ufficiale e un po’ funereo di “Rinascere per Cintioli”) che ospita politici ed ex amministratori cresciuti all’ombra dell’ex parlamentare e sottosegretario finito a suo tempo al centro dell’inchiesta giudiziaria di “sanitopoli”.
I non ammessi sono Alberto Alessi (mancata presentazione certificato di iscrizione alle liste elettorali di un comune italiano) e la romena Nina Luca (mancata presentazione dell’attestato per il mantenimento del diritto elettorale nel proprio Paese di origine, mancata dichiarazione contenente cittadinanza, residenza e indirizzo).
Due ‘espulsioni’ che hanno costretto la Commissione a non ammettere neanche Gianfranco Zuccari, escluso in quanto, con la fuoriuscita di Alessi e Luca, i candidati di genere maschile eccedono i 2/3 di quelli previsti dalla legge per le cosiddette quote rosa.
Un bel pasticcio per le delegate di “Rinascere” (che passa da 24 a 21 candidati), Maria Margherita Lezzi e Pina Zito. Non è andata meglio ai delegati di Difendiamo Spoleto, Laura Zampa e Michael Surace, per la mancata presentazione dell’attestato di iscrizioni nelle liste elettorali di Michela Vita Bellino di Arezzo (gli aspiranti passano così da 19 a 18).
Due i candidati bocciati per Andrea Sisti, entrambi previsti nella lista Eleggi Spoleto (delegati Angelo Gelmetti e Letizia Pesci) e di nazionalità romena: Dorel Viorel Paduraru e Aurel Ghita per non aver prodotto il certificato di mantenimento del diritto elettorale nel proprio Paese. Per il momento dunque Sisti può contare sempre su 5 liste ma su 109 sostenitori (anziché 111).
Solo gli illusi potevano pensare che la campagna elettorale iniziata sabato potesse essere all’insegna del savoir faire, visto lo sfilacciamento della politica locale e i continui colpi bassi fatti a suon di fake news e millantati crediti.
Una triste conferma arriva da Facebook, dopo che la Lega Spoleto ha ufficializzato la presenza del Segretario Matteo Salvini domenica prossima in un ristorante di Campello sul Clitunno. Una scelta, quella della location trovata in altro comune (gli organizzatori sostengono che a Spoleto non erano disponibili i ristoranti in grado di ospitare molti simpatizzanti), che ha suscitato post con battute all’insegna dell’ironia.
Come quella del candidato M5S Samuele Bonanni che però è stata presto fatta oggetto di post e commenti di odio contro il leader leghista: “sarebbe da organizzare un tiro al bersaglio ma con fionde cariche di m…. per lui e chi gli va dietro” scrive uno, “prepariamo i pomodori, marci ovviamente” aggiunge un altro, mentre un terzo auspica il “lancio di uova”.
Il via libera della Commissione elettorale circondariale rappresenta il semaforo verde per i 427 concorrenti e i 7 candidati alla poltrona di primo cittadino. Tipografie e social media già da ore sono stati presi d’assalto con gli immancabili santini in carta o in formato digitale per la consegna porta a porta o la pubblicazione su Facebook, Instagram, Telegram e anche sullo stato di Whatsapp.
Tra le mille curiosità rilevate, quella di intere famiglie candidate. Almeno quattro i casi che fanno discutere, con marito e moglie che si affronteranno per la stessa lista ma anche due coppie che si sono equamente divise su altrettante liste: nel primo caso si tratta di due liste che gravitano nel centrosinistra, più clamorosa quella che vede il marito con il csx e la moglie con il cdx. Qualche clamore anche la candidatura della moglie di un dirigente di partito che si è schierata nelle liste di un avversario diretto. Parenti e amici incrociano per loro le dita, sperando non si verifichi la “coppia che scoppia”.
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