Politica

Candiani “cambia” cravatta, ma non l’idea su Romizi

E’ tornato in quell’Umbria dove, da commissario regionale di una Lega che era ancora in fase di riorganizzazione, ha visto il boom del suo partito in quella che un tempo era chiamata “regione rossa”. Il senatore Stefano Candiani c’è tornato da sottosegretario agli Interni, con l’ultima tappa del suo tour in quella Perugia strappata proprio “ai rossi” (anche se ultimamente di un rosso sempre più scolorito), dove il sindaco di Romizi è a caccia della conferma.

Ed è tanta la voglia di mostrare che il sindaco gode del pieno appoggio di quello che è diventato l’azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra, la Lega appunto, che da Palazzo dei Priori è uscita una foto, appositamente ritagliata per inquadrare loro due al punto da risultare quasi sfocata, dove il sindaco e il senatore si stringono la mano sorridenti. Poi ne sono arrivate molte altre di fotografie della giornata perugina di Candiani. Nel sopralluogo a Fontivegge, insieme all’assessore Fioroni, e nella sede della Csal, con il segretario regionale Filice. Tutte foto dove Candiani non ha la cravatta blu che avrebbe sfoggiato con il sindaco, ma rossa. Il colore (l’unico) evidentemente scelto per questa visita istituzionale perugina…

Un posto di polizia a Fontivegge

Look del sottosegretario Candiani a parte (vecchia cravatta blu o quella rossa in onore del “nemico” sconfitto), l’appoggio a Romizi la Lega lo darà ugualmente, nonostante qualcuno fosse allettato dalla fuga solitaria al primo turno. Ma la Lega nei territori non mette in discussione l’alleanza di centrodestra. Neanche a Perugia. Dove magari vuole fissare alcuni paletti nel programma, da stilare insieme ai parlamentari del centrodestra più vicini alle tematiche perugine, come i senatori Modena, Briziarelli e Pillon e l’onorevole Prisco. Con cui Candiani ha parlato di vari temi riguardanti la città, tra cui la sicurezza. A Fontivegge ed in altri importanti quartieri cittadini che presentano criticità.

E proprio a Fontivegge il sottosegretario ha effettuato un sopralluogo, accompagnato dalla truppa leghista (il senatore Luca Briziarelli, vice segretario Lega Umbria; il senatore Simone Pillon, delegato per le amministrative Perugia 2019, e il segretario cittadino Gianluca Drusian), da una delegazione del comitato cittadino “Uniti per Fontivegge”  e dall’assessore Michele Fioroni, che ha illustrato la progettualità legata al Bando periferie.

E Candiani ha assicurato interventi sul versante della sicurezza, dalla videosorveglianza nei punti strategici della città al posto fisso di polizia a Fontivegge: “Da parte del Ministero – ha detto il sottosegretario – c’è la piena condivisione del progetto, portato avanti dall’amministrazione comunale di Perugia e volto al recupero di alcune zone  “difficili” del territorio come via del Macello, le periferie a ridosso della E 45 e Piazza del Bacio. Intendiamo, infatti, sostenere tale progetto con l’impiego di risorse e di uomini al fine di garantire un dispositivo di sicurezza che tolga la criminalità dalla città o ne funga da deterrente. Ci tengo inoltre a ribadire – ha aggiunto – che, al di là della strumentalizzazione politiche che fanno parte del momento, nessun uomo sarà tolto alla Questura di Perugia, anzi, nel progetto di Governo sono previsti nuovi incrementi. Pochi giorni fa – ha ricordato – abbiamo approvato in Senato la legge sulla legittima difesa e nel 2019 ci saranno circa 1500 nuove assunzioni nel corpo dei vigili del fuoco a dimostrazione di come, questa maggioranza veda nella sicurezza cittadina una priorità. L’attenzione che il Governo sta riservando a Perugia è sotto gli occhi di tutti, lo abbiamo fatto con i finanziamenti dei fondi per le periferie, intendiamo continuare con la video sorveglianza – ha concluso – l’incremento di nuove forze e un posto fisso in una delle zone più delicate del territorio”.

L’incontro alla Cisal

Il sottosegretario Candiani ha fatto poi visita alla sede regionale della Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori), a Perugia, dove è stato accolto dal segretario generale regionale Vincenzo Filice e dai rappresentanti delle varie federazioni. Un’occasione per portare le istanze dei presenti, in particolare dei vigili del fuoco, il cui settore presenta varie criticità: i Dpi (Dotazione di protezione individuale) sono di poca qualità, gli automezzi vetusti e usurati, il personale carente e costretto a turni massacranti e manca una copertura assicurativa Inail per gli infortuni. Oltre alla necessità di creare un gruppo interregionale Usar (Urban search and rescue) Umbria-Marche, portare a regime il distaccamento permanente di Norcia di 30 unità rispetto alle attuali 16 per turnazione 24/72 e prorogare l’emergenza nel cratere sismico fino al 2019.

Non è concepibile che il territorio della provincia di Perugia, con un bacino di 59 comuni e 12 ospedali, rimanga sprovvisto di autoscale come avvenuto qualche settimana fa – ha evidenziato il segretario Filice – così come non è accettabile che un reparto operativo come quello dei vigili del fuoco intervenga costantemente con vari limiti. Pertanto chiediamo assegnazioni di autoscale e automezzi in più, efficienti e nuovi, per poter garantire un soccorso tecnico urgente e adeguato alle esigenze della popolazione e tutelare gli stessi operatori”.

È necessario assumere personale giovane – è stato ancora spiegato – e in grado di sopperire alla mancanza, a livello nazionale, delle attuali 3mila unità con un’età idonea (l’età media attuale è di 48 anni). Ringraziamo per l’intervento appena insediato del sottosegretario Candiani che ha permesso di sbloccare i fondi degli straordinari per l’anno 2017 dell’emergenza sismica – ha concluso Filice – però chiediamo di sbloccare in tempi brevi le risorse relative agli straordinari del 2018. Infine, reclamiamo un riordino per il personale operativo, in particolare per i passaggi di qualifica, e un riordino reale rispetto a quello precedente che ha previsto benefici per poche centinaia di unità”. Richieste che il sottosegretario Candiani ha detto di condividere, assicurando che saranno portate avanti nelle sedi opportune a Roma.