Visita annunciata via social da cui l'attore e modello ha poi condiviso anche qualche video e uno scatto della città serafica con la frase “Quanto sei bella Assisi!”
Non solo bello, ma anche impegnato nel sociale. L’attore Can Yaman arriva ad Assisi, al Serafico, con la sua associazione Can Yaman for Children ets, che si propone di raccogliere fondi, assistere e sostenere bambini e adolescenti nel sistema sanitario pubblico promuovendo attività di interesse sociale legate alla pediatria e all’adolescenza. E infatti al Serafico, oltre a incontrare i ragazzi, ha donato anche tre importanti dispositivi sanitari.
Ad annunciare il suo arrivo, via social, lo stesso attore e modello di origini turche: “Un viaggio per andare a salutare gli amici del Serafico di Assisi” la caption dal suo seguitissimo account Instagram da dove ha poi condiviso anche qualche video da un noto resort della zona e uno scatto di Assisi con la frase “Quanto sei bella Assisi!”. (continua dopo la foto)
La fondazione Can Yaman For Children è stata fondata per realizzare “Il mio sogno più grande – spiegava l’attore – quello di poter vedere i bambini ricoverati in ospedale tornare a giocare. Stiamo progettando altri eventi benefici per sostenere i più deboli, perchè è bello condividere e regalare una speranza non solo ai bambini, ma anche alle loro famiglie”, si legge nel sito. Dalla sua istituzione a fine 2021, l’Associazione ha già portato a termine con successo tre campagne umanitarie. Ora l’arrivo in Umbria per visitare il Serafico,un Ente Ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. (Continua dopo la foto)
Ha conosciuto i suoi ‘colleghi’ attori, i ragazzi del laboratorio teatrale che, in Sala Teatro, provano gli spettacoli prima di portarli in scena. Ha visitato poi il reparto riabilitativo e il poliambulatorio del Serafico in cui si svolgono visite specialistiche multidisciplinari per seguire ogni persona in un percorso completo di cura e riabilitazione. Ed è proprio agli innovativi ambulatori del Serafico che la CYFC ha donato tre dispositivi medico-sanitari: un pulsiossimetro che permette di misurare frequenza cardiaca e saturazione del sangue in chi soffre di apnee notturne; una bilancia con il misuratore dell’altezza, destinata all’ambulatorio di neurologia pediatrica; un nuovo aspiratore per pazienti disfagici, strumento che può salvare la vita a chi ha problemi durante la deglutizione del cibo.
“Questa donazione significa molto per noi – ha spiegato Francesca Di Maolo, presidente del Serafico di Assisi – e ci teniamo a ringraziare Can Yaman e la ‘Can Yaman for Children’ per l’attenzione al nostro Centro e ai nostri ragazzi. Le persone con gravi disabilità non hanno bisogno solo di assistenza, ma anche di ricerca, tecnologia, innovazione e di professionisti scientificamente preparati. Su questa strada abbiamo bisogno di alleanze per veicolare un messaggio di speranza: la disabilità non consegna mai un destino immodificabile. Il tempo che Can Yaman ci ha dedicato e il sostegno della sua fondazione raccontano di quanto tutti siamo coinvolti nella promozione della vita”.
“Essere qui è per me un’immensa gioia ma anche un piacevole spunto di riflessione” ha dichiarato Can Yaman al termine dell’incontro. “L’Istituto Serafico – ha aggiunto – è un’eccellenza, una realtà dove convivono professionalità, avanguardia e valori morali. Gli ospiti della struttura sono seguiti sotto ogni punto di vista, ma la grande cura che viene riservata all’aspetto etico e al preservare la dignità che ogni persona dovrebbe meritare, a prescindere dalle patologie di cui soffre e dalle differenze sociali, è un inno alla vita e un incredibile insegnamento. Oltre alle attenzioni riservate dal punto di vista medico, qui impariamo a rispettare il valore del singolo individuo. In un’epoca in cui tanto si parla di inclusività e dell’importanza della ‘diversità’ come qualcosa che ci caratterizza e ci rende unici, è bene sottolineare questo concetto per rafforzarlo, soprattutto laddove si tenda a far assumere a parole così importanti connotazioni insensatamente negative. Ringrazio tutte le persone che oggi hanno accompagnato la CYFC in questa incredibile esperienza umana”.