I Rom i Sinti ed i Caminanti chiedono un incontro urgente al Ministero dell’Interno per fermare gli sgomberi e varare piani di inclusione sociale.
L’Associazione Nazionale Rom ha chiesto al Viminale un vertice, inviando un corposo dossier al ministro Matteo Salvini ed ai massimi dirigenti del ministero.
Tra le prefetture interessate anche quella di Perugia, con il coinvolgimento della regione Umbria, dopo l’incontro tra l’altro che si è tenuto nei giorni scorsi nel capoluogo umbro.
Dal ‘campo rom’ di Sant’Eraclio, possibili trasferimenti in frazioni della montagna
Nella richiesta urgente, proprio al secondo punto, dopo una situazione di crisi che si sta registrando a Gallarate, viene citato il ‘caso Foligno’ in cui – si legge nella lettera ufficiale – “la mattina del 30 gennaio 2019, si è tenuto un incontro c/o la Prefettura di Perugia, tra una delegazione RSC, il Vicario Michele Formiglio, il Capo Gabinetto Antonio Giaccari, il Vice Sindaco di Foligno Rita Barbetti, il Comandante della Polizia Municipale Mazzolini Sandro, rappresentanti dei Servizi Sociali, per scongiurare uno sgombero senza inclusione sociale a Sant’Eraclio” chiedendo quindi di “elaborare congiuntamente percorsi di protezione sociale delle famiglie in marginalità e fragilità, come previsto da accordi europei e direttive nazionali“.
La soluzione emersa per Foligno, o almeno la più ‘gettonata’, sarebbe stata quella di ‘delocalizzare’ alcuni nuclei nelle case di edilizia popolare realizzate a seguito dell’emergenza sismica nella frazioni montane di Colfiorito ed Annifo.
Nel dossier finiscono anche Roma, Acerra, Casoria, Cessalto e Cascina.
Se il vertice verrà concesso, quindi, anche il ‘caso Sant’Eraclio’ finirà direttamente all’attenzione del ministro Salvini e si dovranno attendere direttive ed eventuali nuove indicazioni da Roma.