Avevano occupato, con 10 roulotte e altrettante auto, un parcheggio pubblico della zona industriale di Bastia Umbra. Da tempo lo avevano reso “loro”, con pattumiere a cielo aperto e condizioni igienico-sanitarie precarie. Fino al blitz delle forze dell’ordine, a seguito del quale 11 persone, nomadi di etnia sinti quasi tutti provenienti dalla Sicilia, sono state denunciate a piede libero per invasione arbitraria di terreno pubblico.
Gli agenti del Commissariato di Assisi e della municipale, insieme ai carabinieri di Bastia Umbra, stavano monitorando la situazione da tempo, conducendo indagini specifiche. Indumenti stesi al sole sulle inferriate delle ditte vicine, donne e bambini sotto le pensiline delle roulotte estratte dalla loro sedi e poggiate sul terreno come vere e propri patii dove attendere il ritorno dei capi famiglia in giro per la città a svolgere il sedicente mestiere di “arrotino”: questa le scene alle quali hanno assistito le forze dell’ordine, convinte, dopo giorni di indagini, di trovarsi di fronte ad una vera e propria invasione, non autorizzata, del suolo pubblico.
Grazie al blitz e ai successivi controlli, gli agenti e i militari hanno scoperto che gli abitanti del campo nomadi, tra cui numerosi minorenni, hanno tutti precedenti di polizia alle spalle e fogli di via da diversi comuni del territorio italiano, perché ritenuti colpevoli di aver commesso reati di varia natura. Tra loro anche una donna, 38enne, originaria di Noto, destinataria di un verbale di elezione di domicilio per il reato di furto con destrezza commesso nella provincia di Ferrara.
Gli agenti hanno inoltre scoperto che le auto parcheggiate nel campo erano state più volte utilizzate per commettere reati, in particolare le cosidette “truffe dello specchietto”. Dopo l’intervento delle forze di polizia, il gruppo ha lasciato Bastia Umbra. Per tutti, il foglio di via obbligatorio dal comune del perugino.
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