“Il Comune intervenga per garantire la riapertura del campeggio della Montesca”. Lo hanno chiesto, in un ordine del giorno, i consiglieri comunali di Castello Cambia Vincenzo Bucci e Roberto Colombo, riproponendo alla massima assise tifernate l’urgenza di garanzie in vista della stagione turistica 2017. Il documento è stato bocciato con il voto negativo di Pd e Psi e il voto positivo dei firmatari, della Lega Nord, del Movimento Cinque Stelle e Tiferno Insieme.
“Secondo l’Agenzia forestale, tra le responsabilità e ritardi riscontrati dall’affidatario, e che hanno pregiudicato l’apertura, in alcuni casi, è stato coinvolto anche il Comune – ha dichiarato Bucci – il campeggio dal 1983 al 2015 è stato infatti gestito dall’Amministrazione e gli stessi lavori di miglioria sono stati sempre concordati tra Regione e Amministrazione. Con l’affidamento tramite gara sono emerse alcune criticità, tra cui l’inagibilità della struttura, che vanno ben oltre la gestione ordinaria. Nel contenzioso sono coinvolti anche i campeggiatori per strutture abusive realizzate con autorizzazione informale del Comune, stando a quanto affermato dai diretti interessati”.
Devono essere rimosse le cause all’origine della chiusura, regolarizzate le situazioni, e stimato un preventivo degli interventi necessari a superare l’empasse. In che modo il Comune si sta muovendo perché l’apertura sia possibile?
L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha ricordato come “nel 2016 il Comune si è dichiarato non interessato a gestire il campeggio e l’agenzia Forestale ha emesso un bando, procedendo all’affidamento, avvenuto dopo sopralluoghi al sito. Gli interventi nel tempo sono stati fatti sia dal Comune che dalla Comunità Montana o da Sogepu. Il nostro cronoprogramma prevede di confrontarsi con gli attori coinvolti (Afor, affidatario, campeggiatori) per trovare la migliore soluzione. Tutti vogliamo che riapra. Una volta chiarito il percorso, breve se a primavera deve aprire, andremo in commissione per spiegare l’evoluzione”.
“Le gestioni sono state annuali e ‘artigianali’, dovute anche alla tariffa non di mercato – ha spiegato il sindaco Luciano Bacchetta rispondendo a Valerio Mancini, consigliere della Lega Nord, che aveva chiesto alla maggioranza “un sì o un no sul documento“. “Il Comune – ha aggiunto il primo cittadino – ha rinunciato perché Sogepu non avrebbe potuto continuare ad essere il braccio operativo. Abbiamo cercato di mantenere prezzi popolari e garantire un ampio accesso ma ora il quadro è cambiato e il gestore si trova davanti una struttura un po’ vetusta. Si porrà il problema dei costi su cui il Comune potrà esercitare solo una moral suasion”.
“Noi al campeggio vogliamo bene – ha detto Luciano Tavernelli – Alla chiusura non si era mai arrivati. Campeggio di collina a 3 stelle, uno dei più importanti della Regione, riferimento dei flussi dal Nord Europa, ha sempre vissuto di una vita stagionale: turisti ma anche famiglie e bambini piccoli. Chiuderlo ha portato disservizi e dispiaceri. Che il campeggio sia in degrado, gli impianti non a norma e alcune situazione di abuso edilizio non è vero. La piscina è stata rifatta nel 2015 dietro ferreo controllo della ASL 1, a norma per i disabili. L’autorizzazione agli scarichi è la prima richiesta dall’Agenzia Forestale. Le autorità hanno proceduto a verifiche su ristorante e bar. Il campeggio ha 62 piazzole, in alcune sono stati costruiti manufatti removibili, additati come abusivi. Tutti erano al corrente – ha detto Tavernelli, citando il protocollo della Comunità Montana e le comunicazioni del Comune. “Il manufatto in calcestruzzo, sorto vicino a Villa Montesca, però non è stato notato – ha aggiunto facendo riferimento ad un immobile di recente costruzione e maggior impatto – Dove c’è un bar, un ristorante e la piscina il campeggio va aperto. L’incuria nasce dalla chiusura. Il problema è l’annualità dell’affidamento che non permetteva investimenti ma una manutenzione a lungo termine. La mozione evoca come criticità interventi certificati. Ben venga la commissione”.
“E’ l’Agenzia forestale che dichiara le criticità sulla base di circa 400mila euro di lavori necessari alla funzionalità secondo il gestore – ha replicato Bucci – Anch’io voglio bene al campeggio ma ancora non c’è neanche la documentazione completa sulle autorizzazioni. L’Agenzia forestale usa toni durissimi”.
Nelle dichiarazioni di voto, Valerio Mancini, consigliere della Lega (foto a sinistra), ha ricordato come “si tratti di soldi pubblici e di enti pubblici dello stesso colore politico che hanno gestito il campeggio per 20 anni, ottenendo come risultato la sua chiusura. Questo campeggio ha una permanenza media molto bassa rispetto agli altri perché la politica si è addormentata nella gestione. Le responsabilità politiche ci sono. Voteremo sì”.
Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd (foto a destra), ha sottolineato che “sul campeggio maggioranza e opposizione dicono la stessa cosa: si alla riapertura e al rilancio. Il documento però ha punti critici: il passaggio in commissione ci permetterebbe una nuova stesura condivisa”. Sì alla commissione anche da Vittorio Morani, capogruppo del Psi ma Bucci non ha ritirato il documento e si è proceduto al voto.