Manca poco più di un mese alle elezioni regionali del 31 maggio, ma la campagna elettorale in Umbria sembra non scaldare ancora i motori. Tutti troppo intenti gli attuali 9 candidati, magari forse anche 10 tanto per fare numero paro, ad aggiustare il tiro su candidati, generi, liste, equilibri e coalizioni.
Di certo intanto c’è un numero imponente di potenziali candidati che potrebbe contare su un esercito di quasi 350 contendenti alle 20 poltrone da consigliere, contro i soli 185 delle passate elezioni del 2010 per 31 seggi, su un bacino complessivo di circa 700mila possibili elettori. Una media di 1 candidato ogni 2mila abitanti con diritto di voto.
Numeri da calare in uno scenario di preannunciato assenteismo, come ampiamente previsto da tutti i sondaggi sinora pubblicati e riconfermato da quello uscito ieri a cura dell’Istituto Demòpolis, che calcola un’affluenza certa alle urne di solo il 37% degli aventi diritto, più una fetta di possibilisti del 18%, in media nazionale. Ad andar bene, un 55%, sarebbe dunque un traguardo davvero eccellente. Nel 2010 l’affluenza in Umbria fu del 65%.
In questo clima la caccia alle X si penserebbe già serrata, invece ancora non si sente il rombo alla griglia di partenza. E, a parte qualche scaramuccia e provocazione da M5S al PD, si procede ‘a passo d’uomo’ tra qualche timida inaugurazione di comitato, alcune con endorsement alcune meno, e presentazioni varie di solitarie liste di estrema sinistra ed estrema destra o in appoggio alle due principali coalizioni.
Chi tanto e chi niente – Così il passato weekend ha visto l’inaugurazione del ‘ben’ secondo comitato PD a sostegno della candidata Ramona Furiani, volto nuovo della lista di partito. Il secondo comitato promotore, quello di Bastia Umbra, alla presenza della presidente uscente e ricandidata Catiuscia Marini, dopo l’apertura della ‘contestata’ sede nel centro di Perugia, in via Mario Angeloni, che così poco era piaciuta al segretario comunale PD Francesco Giacopetti, irritato dall”invasione’ della renziana bastiola. E sempre a fianco di quella che potrebbe apparire la giovane ‘delfina’ della campagna piddìna, la presidente Marini ha provato a lanciare una prima provocazione ai suoi avversari politici “Noi ci distinguiamo non solo perché abbiamo governato questa regione, ma anche perché abbiamo un programma di chi pensa di governare l’Umbria, di chi ha fatto e vuole continuare a fare le riforme”.
Nel frattempo al CRAL della Perugina, la collega di partito Simona Marchesi, candidata nella stessa lista della Presidente, lanciava, sola, la sua campagna elettorale alla presenza di 200 sostenitori. “Voglio parlare di noi di quello che siamo e che vorremmo essere. È proprio per questo che stasera sono qui. Penso al momento difficile che sta attraversando la Perugina, fabbrica storica per Perugia e per l’Umbria, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Penso alle acciaierie di Terni, penso alla Trafomec, penso alla ex Merloni, penso alla Colussi, penso a tutte le altre vertenze che al momento non ho citato e me ne scuso. Ma soprattutto penso a tutti i lavoratori di queste aziende che come me da anni affrontano sacrifici economici, con la speranza di riavere un futuro. Il nostro futuro! Guardo ai giovani ed è arrivato il momento di dargli il valore che meritano, saranno gli insegnanti o i medici dei nostri figli. Guardo i miei colleghi e vedo nei loro occhi l’incertezza del futuro. Guardo i miei nonni e i miei genitori che anche oggi sono qui per aiutarmi. Dico che il Pd di Perugia e il Pd Umbria ci stanno dando una grossa opportunità”. Ecco, un minimo di presenza avrebbe magari sottolineato il concetto. “Dobbiamo tornare a credere – ha concluso Marchesi – che uniti possiamo fare la differenza e questo è il momento giusto. L’Umbria ha bisogno di un piano industriale serio che guardi anche alla qualità del lavoro che genera e sono convinta che anche noi dobbiamo contribuire a scriverlo, altrimenti lo faranno altri per noi”.
Spoleto, un buco da 8mila voti – E’ tornata a far sentire ancora la sua voce Spoleto, con un’agguerrita Laura Zampa che nella giornata di lunedì, nonostante la confermata disponibilità della presidente Marini ad un incontro con una delegazione delle segreterie piddìne della Città del Festival, alle 15:30 di oggi pomeriggio, non ha mancato di pubblicare copia della lettera inviata alla Commissione Regionale di Garanzia del Partito Democratico dell’Umbria e in copia anche al premier Matteo Renzi. Nella missiva Zampa, Delegata in Assemblea Nazionale PD, chiede ufficialmente di rivedere la decisione presa dall’Assemblea Regionale lo scorso 12 aprile e di fatto riconsiderare la presenza di un rappresentate spoletino nella lista di candidati consiglieri. Giusto per chiarezza, il Consigliere comunale allega alla lettera la nota congiunta con la quale i segretari dei circoli spoletini minacciano l’autosospensione entro fine mese, mettendo in discussione la ‘spinta’ di voto su un bacino di 8mila elettori.
La coalizione si compone – Sempre nella giornata odierna, si andrà a svelare un altro tassello della coalizione a sostegno della candidata Presidente Catiuscia Marini, quello di Umbria più Uguale. La lista, nata dall’unione di ‘A sinistra per l’Umbria’, ‘Liste civiche progressiste e di sinistra’ e ‘Sinistra ecologia e libertà’ e tenuta a battesimo dall’assessore uscente Stefano Vinti, si preannunicia un buon punto di appoggio per la riconferma dell’attuale capo della Giunta regionale. Tra i nomi di punta della lista di coalizione si contano, tra gli altri, Giuseppe Biancarelli (Lista civica), Giuliano Granocchia e la quota rosa Marina Antonini (SEL), Sergio Cardinali e Gian Luca Schippa (A Sinistra per l’Umbria).
“Umbria più Uguale – anticipano i promotori – è un progetto di unità della sinistra umbra teso a innovare e riorganizzare il campo delle forze di sinistra che vogliono lavorare per un governo regionale che, nel segno del rinnovamento, sia alternativo alle politiche di austerità imposte dall’Europa, che ponga come prioritario il lavoro, la difesa e la valorizzazione dei beni comuni, la partecipazione democratica ai processi decisionali, che si prefigga l’obiettivo di ridurre la disgregazione sociale ed economica nella nostra regione”.
Il sondaggio – E tra una riunione di coalizione, qualche ‘contiamoci’ e prove tecniche di campagna elettorale, continua implacabile la girandola di sondaggi ufficiali, ufficializzati o usciti di nascosto da qualche cassetto. Ultimo in ordine di tempo, quello, già citato sulla previsione di affluenza, pubblicato da Demopolis.it, con tutti i se e i ma del caso. Per il riconosciuto Istituto Nazionale di Ricerche nessun dubbio sulla vittoria in Umbria: tra le 7 regioni che il 31 maggio rinnoveranno la Giunta regionale, il Cuore verde d’Italia è tra le quattro assegnate al Partito Democratico, con ben 10 punti di margine.