Assisi

Cammini francescani, è boom: nel 2022 oltre 4.200 visitatori

Non si ferma il boom dei cammini francescani, che dopo gli ottimi risultati del 2019, finite le restrizioni della pandemia tornano a far volare il turismo: nel 2022 quelli censiti dalla Statio Peregrinorum del Sacro Convento di Assisi sono stati 4.203, più 26% rispetto all’anno scorso.

A presentare i dati dei cammini francescani dell’ultimo anno è stato fra Rafael Normando, delegato della Statio Peregrinorum: degli oltre 4.200 pellegrini arrivati ad Assisi e censiti dall’apposito ufficio della Basilica, gli uomini (quasi il 52%) superano leggermente le donne, e perlopiù si tratta di persone di età compresa tra i 30 e i 60 anni e di persone di più di sessanta anni, incluso il caso di pellegrini più di 90 anni che hanno camminato tra La Verna e Assisi.

I camminatori vanno perlopiù da soli o in coppia (il 75%; per essere considerati un gruppo si deve essere almeno in tre), e di gran lunga preferiscono camminare (oltre il 96%) rispetto alla bici o al cavallo. Sono perlopiù italiani, quasi il 60%, a seguire tedeschi, francesi, austriaci o americani, e non mancano camminatori da Tanzania, Isole Figi, Giappone e Papua Nuova Guinea. Assisi è di solito la destinazione preferita e finale, ma c’è anche chi prosegue per Roma o Ascoli Piceno, mentre perlopiù chi arriva ad Assisi è partito da La Verna, Città di Castello, Firenze e Roma. Tra le motivazioni del percorso, la ricerca della pace, a seguire la spiritualità o motivazioni culturali e religiose o anche solo culturali. Per quanto riguarda i Cammini francescani, il più frequentato è la “Via di Francesco” con una percentuale del 82,72% di pellegrini (73,76% nel 2021), seguono: “Cammino di Assisi” con il 4,49% (4,82% nel 2021) e “Di qui Passò Francesco” 4,35% (9,73% nel 2021).

Nei suoi saluti introduttivi il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, ha ringraziato i frati e i collaboratori che si prodigano per l’ospitalità, ricordando i vari ottocentenari in programma da qui al 2026 che porteranno sicuramente un aumento di camminatori: “Come frati cerchiamo sempre essere ospitali, ma c’è anche un bel gruppo di persone volontarie e amiche che ci danno una mano e che ringraziamo“.

Il sindaco Stefania Proietti ha ricordato l’apertura dell’ostello nella zona del cimitero, a poche decine di metri dalla Basilica (annunciata nel corso della conferenza sui cammini dell’anno scorso), anticipando che “grazie a dei lavori che permetteranno l’aggiunta di un nuovo bagno, l’ospitalità potrà essere raddoppiata, passando dalle attuali sei a dodici persone“. Nei suoi sei mesi di vita circa, con sei posti letto e un solo bagno, l’Hospitale ha comunque “accolto 184 pellegrini da tutto il mondo, che a piedi o in bicicletta e con credenziale hanno pernottato per una o due notti. Un risultato – ha rimarcato Carlo Menichini, presidente della Associazione Hospitale Laudato Si’ raggiunto senza pubblicità e uso dei social, ma semplicemente con il passaparola“.

Presente alla conferenza anche Michela Sciurpa, amministratore unico di Sviluppumbria, che ha ricordato l’importanza dei cammini dal punto di vista storico e spirituale, ma anche economico e ricordato il volume “L’Umbria di San Benedetto e San Francesco. Immagini di un cammino artistico e devoto”, Una selezione di opere d’arte benedettine e francescane allo scopo di riscoprire i molteplici cammini e itinerari culturali che connettono l’Umbria con i più vasti itinerari interregionali, nazionali ed europei. “Lo abbiamo realizzato – ha detto Sciurpa – nella speranza che il camminatore e non solo possa fruirne e utilizzarlo come guida per fruire di questo scrigno ricco di tesori che è la nostra regione. Sviluppumbria – ha concluso – è a disposizione per sostenere quelle parti valorizzanti dei nostri cammini“.