Aumentano i pellegrini, non solo rispetto al 2021 ma anche rispetto al 2019, precedente anno record. E l'hospitale raddoppierà la sua ospitalità grazie alla costruzione di un nuovo bagno
Non si ferma il boom dei cammini francescani, che dopo gli ottimi risultati del 2019, finite le restrizioni della pandemia tornano a far volare il turismo: nel 2022 quelli censiti dalla Statio Peregrinorum del Sacro Convento di Assisi sono stati 4.203, più 26% rispetto all’anno scorso.
A presentare i dati dei cammini francescani dell’ultimo anno è stato fra Rafael Normando, delegato della Statio Peregrinorum: degli oltre 4.200 pellegrini arrivati ad Assisi e censiti dall’apposito ufficio della Basilica, gli uomini (quasi il 52%) superano leggermente le donne, e perlopiù si tratta di persone di età compresa tra i 30 e i 60 anni e di persone di più di sessanta anni, incluso il caso di pellegrini più di 90 anni che hanno camminato tra La Verna e Assisi.
I camminatori vanno perlopiù da soli o in coppia (il 75%; per essere considerati un gruppo si deve essere almeno in tre), e di gran lunga preferiscono camminare (oltre il 96%) rispetto alla bici o al cavallo. Sono perlopiù italiani, quasi il 60%, a seguire tedeschi, francesi, austriaci o americani, e non mancano camminatori da Tanzania, Isole Figi, Giappone e Papua Nuova Guinea. Assisi è di solito la destinazione preferita e finale, ma c’è anche chi prosegue per Roma o Ascoli Piceno, mentre perlopiù chi arriva ad Assisi è partito da La Verna, Città di Castello, Firenze e Roma. Tra le motivazioni del percorso, la ricerca della pace, a seguire la spiritualità o motivazioni culturali e religiose o anche solo culturali. Per quanto riguarda i Cammini francescani, il più frequentato è la “Via di Francesco” con una percentuale del 82,72% di pellegrini (73,76% nel 2021), seguono: “Cammino di Assisi” con il 4,49% (4,82% nel 2021) e “Di qui Passò Francesco” 4,35% (9,73% nel 2021).
Nei suoi saluti introduttivi il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, ha ringraziato i frati e i collaboratori che si prodigano per l’ospitalità, ricordando i vari ottocentenari in programma da qui al 2026 che porteranno sicuramente un aumento di camminatori: “Come frati cerchiamo sempre essere ospitali, ma c’è anche un bel gruppo di persone volontarie e amiche che ci danno una mano e che ringraziamo“.
Il sindaco Stefania Proietti ha ricordato l’apertura dell’ostello nella zona del cimitero, a poche decine di metri dalla Basilica (annunciata nel corso della conferenza sui cammini dell’anno scorso), anticipando che “grazie a dei lavori che permetteranno l’aggiunta di un nuovo bagno, l’ospitalità potrà essere raddoppiata, passando dalle attuali sei a dodici persone“. Nei suoi sei mesi di vita circa, con sei posti letto e un solo bagno, l’Hospitale ha comunque “accolto 184 pellegrini da tutto il mondo, che a piedi o in bicicletta e con credenziale hanno pernottato per una o due notti. Un risultato – ha rimarcato Carlo Menichini, presidente della Associazione Hospitale Laudato Si’ – raggiunto senza pubblicità e uso dei social, ma semplicemente con il passaparola“.
Presente alla conferenza anche Michela Sciurpa, amministratore unico di Sviluppumbria, che ha ricordato l’importanza dei cammini dal punto di vista storico e spirituale, ma anche economico e ricordato il volume “L’Umbria di San Benedetto e San Francesco. Immagini di un cammino artistico e devoto”, Una selezione di opere d’arte benedettine e francescane allo scopo di riscoprire i molteplici cammini e itinerari culturali che connettono l’Umbria con i più vasti itinerari interregionali, nazionali ed europei. “Lo abbiamo realizzato – ha detto Sciurpa – nella speranza che il camminatore e non solo possa fruirne e utilizzarlo come guida per fruire di questo scrigno ricco di tesori che è la nostra regione. Sviluppumbria – ha concluso – è a disposizione per sostenere quelle parti valorizzanti dei nostri cammini“.