Sono immagini agghiaccianti quelle riprese dal sistema di videosorveglianza del centro commerciale di via Settevalli davanti al viadotto del Raccordo autostradale da cui un uomo di 76 anni è volato giù con il suo camion, perdendo la vita. Un video che abbiamo scelto di non pubblicare, perché non mostra cedimenti strutturali o altri elementi che possano aiutare a comprendere la dinamica dell’incidente. Un solo frame basta per mostrare la drammaticità dell’incidente. Per lo stesso motivo abbiamo deciso di non pubblicare le immagini dei soccorritori in azione, quando il corpo del conducente era ancora tra le lamiere. Ma solo quelle delle operazioni di sopralluogo e di recupero del mezzo, una volta estratta la vittima.
Le immagini dell’incidente testimoniano una scena terribile. Il tir, che venerdì pomeriggio stava percorrendo il Raccordo in direzione nord, è uscito di strada poco prima dello svincolo di San Faustino, travolgendo le barriere di protezione. Il mezzo si è capovolto in volo, schiacciando nell’impatto a terra la cabina. Un incidente che non ha lasciato scampo al conducente, un uomo di 76 anni, di Agello.
nel video si vedono due persone nel parcheggio del centro commerciale che assistono incredule alla scena. Ed esitano qualche istante prima di raggiungere il punto dell’impatto.
Saranno l’autopsia sul corpo della vittima e i rilievi sul mezzo ad accertare se il tir sia uscito di strada a causa di un guasto o per una manovra dell’autista, forse colto da malore.
In tanti, però, si interrogano sulla tragedia di un uomo morto mentre stava lavorando, a 76 anni. Età nella quale la vittima aveva regolarmente la patente per trasportare mezzi pesanti, dopo aver superato le visite mediche. Ma un’età in cui, comunque, aumentano i rischi nello svolgere un lavoro già di per sé faticoso e pericoloso.
Interrogativi che si pone anche il segretario generale della Cgil di Perugia, Simone Pampanelli: “Questo ennesimo morto sul lavoro deve far vergognare ancora di più politica e istituzioni. Non conosco la storia personale del lavoratore, per la quale nutro profondo rispetto, ma mi chiedo: cosa porta un uomo a lavorare a 76 anni?“.
Il sindacalista punta l’indice sul sistema normativo e sulle conseguenze culturali e sociali “La risposta – continua Pampanelli – è che in questi anni le istituzioni, la politica, hanno prodotto una frattura innanzitutto culturale e legislativa con il mondo del lavoro. A Tutto questo si aggiunge una completa noncuranza della tenuta sociale che questo ha prodotto. Si sono schiacciate milioni di persone verso la povertà e l’incertezza, verso una solitudine che obbliga ad arrangiarsi da soli. Morire di lavoro a questa età – conclude il segretario Cgil – è una tragedia che si somma alla tragedia di un paese intero“.
Un interrogativo che in tanti si sono posti dopo questa ennesima tragedia sul lavoro. Che avrebbe potuto avere un bilancio ancora più pesante, se il tir fosse caduto sulla strada circostante, in una zona molto transitata della città.