“Voglio dire che per l’Umbria c’è una concreta prospettiva di ripartenza dell’economia, ma questa deve necessariamente agganciarsi ad azioni nazionali ed europee che vadano nella direzione di stimolare la crescita”. E‘ quanto sostenuto dalla presidente della Regione Umbria, intervenuta questa mattina a Perugia, all’iniziativa della locale Camera di Commercio nel corso della quale sono stati consegnati i premi di fedeltà al lavoro.
Tra le “azioni” utili alla ripresa economica la presidente ha indicato come una delle più importanti quella delle riforme istituzionali: “questo tema – ha affermato – comprende vari aspetti della vita nazionale, ma anche locale. Grazie alle riforme sarà possibile una riqualificazione della pubblica, rendendola più efficienza e produttività. Accanto a questo occorre anche superare con forza le permanenti difficoltà di funzionamento della pubblica amministrazione”.
C’è poi una altrettanto importante “azione” che deve essere svolta in sede europea: “rivedere le regole che sovrintendono il patto di stabilità, e sottrarre a questi vincoli tutte le risorse finanziare orientate a sostenere investimenti pubblici e a cofinanziare l’operatività dei fondi comunitari”. Una partita, questa, che la presidente della Regione ha definito “centralissima” non solo per l’Italia, ma anche per l’Umbria, se si considera che attualmente per la sola Umbria vi sarebbero circa un miliardo di euro che potrebbero essere investiti dalle amministrazioni regionali e comunali e che, invece, in forza di questi vincoli restano inutilizzati.
“E’ necessaria, inoltre – ha aggiunto – una azione da ‘sistema Paese’, che sia indirizzata ai giovani. I dati sull’occupazione giovanile, purtroppo anche in Umbria, sono impressionanti, da Paese ‘in guerra’. E questa emergenza rischia di incidere pesantemente sulla capacità di crescita e sviluppo dell’Italia, e di tutte le nostre comunità locali. Per questo guardo con grande attenzione ai vari strumenti nazionali e europei che si stanno mettendo in campo, a cominciare da ‘garanzia giovani’. Un programma significativo che nella sola Umbria potrà contare su un ammontare di risorse di circa 24 milioni di euro, cui si aggiungeranno le risorse europee”. Infine la presidente della Regione ha invitato tutti a “guardare con fiducia alla prossima stagione della programmazione comunitaria. I fondi strutturali non sono la risposta alla crisi economica – da soli non sarebbero sufficienti – , ma quantomeno nei tre grandi ambiti in cui operano, questa programmazione può rappresentare un ancoraggio significativo delle politiche regionali e locali a quelle nazionali ed europee. Tutto questo – ha concluso – a patto che queste risorse abbiano come orizzonte di riferimento principale lavoro e imprese”.