Mentre a livello nazionale è agli sgoccioli la trattativa su un Governo giallo-rosso, anche a livello locale gli equilibri di maggioranza potrebbero cambiare a breve. Ad aprire la crisi politica spoletina è stata la revoca del Cda della Vus e la nomina del nuovo vertice dell’azienda partecipata della valle umbra sud votata dai Comuni a guida centrodestra ma non da Spoleto. Con la Lega cittadina che sembra essersi allineata alle azioni guidate da Foligno, dissociandosi quindi indirettamente dal suo sindaco, Umberto de Augustinis.
Ma in realtà quanto accaduto negli ultimi giorni è solo la punta di un iceberg di malumori che si respirano da tempo (tra cui quelli intorno all’assessore Ada Urbani) e che potrebbero portare l’attuale maggioranza al capolinea. Senza però necessariamente significare una fine anticipata della sindacatura di de Augustinis.
A tendere la mano al primo cittadino, infatti, è il Partito democratico, che dopo un anno di battaglie politiche – in molti casi però più soft rispetto ai gruppi di minoranza civici di centrodestra – sembrerebbe essere disposto ad entrare in maggioranza in caso che la Lega si sfili. Va per lo meno in questa direzione, tra le righe, la nota diramata nelle ultime ore dal Pd spoletino che parte proprio dalla revoca del Cda Vus, condividendo la posizione di de Augustinis e rendendosi disponibile al dialogo con lui, ovviamente “con responsabilità” e “negli interessi della città“.
“Ci chiediamo se in questa città – esordisce il Partito democratico cittadino – esista ancora una maggioranza attorno al suo Sindaco, se esista una seria programmazione per lo sviluppo del territorio e soprattutto se ci sia interesse ad investire sulla selezione meritocratica di una nuova classe dirigente: a noi sembra nulla di tutto ciò, in quanto tutto viene lasciato al caso, alla giungla degli interessi di partito e di poltrona.
Non possiamo neanche parlare di “interessi campanilistici” perché siamo arrivati al paradosso che dei politici spoletini – è l’affondo del Pd alla Lega – plaudano alle scelte di interesse di sindaci di altre città che poco hanno a che vedere con gli interessi di Spoleto. Vincenzo Rossi, spoletino in pensione, proposto e quindi espressione di Foligno quale Presidente della VUS, con Spoleto nella persona del Sindaco, isolata e che lascia polemicamente l’assemblea: spoil system con occupazione di tutti i posti possibili. Probabilmente appena un anno di incarico durante il quale il neo Presidente della VUS non potrà programmare granché. La situazione attuale è un centro destra spaccato anche in area vasta e il rischio concreto – e qui siamo d’accordo con il Sindaco De Augustinis – di conseguenze legali con esborso dei cittadini per via delle scellerate decisioni di Foligno di azzerare il CdA della VUS nonostante il parere contrario di Spoleto, Valnerina e tanti altri comuni dell’Area vasta”.
“La nostra visione sulla vicenda – prosegue il Pd – è chiara: dopo Ase e farmacie comunali si continuano a nominare (o a lasciar nominare) profili di persone già in pensione, rinunciando quindi a programmazioni di lungo termine e ad investire su una nuova e giovane classe dirigente spoletina, che magari non faccia gli interessi di un partito o peggio ancora che siano espressione degli interessi di una città diversa da Spoleto, o almeno così ci è parso di capire dalla forte rivendicazione del Sindaco di Foligno sul nome di Rossi, oltre che dall’isolamento del Sindaco di Spoleto che ora viene scaricato anche dai suoi stessi consiglieri di maggioranza che hanno sostenuto pubblicamente le scelte del Sindaco di Foligno”.
Quindi la mano tesa verso de Augustinis: “Con la responsabilità che da sempre ci contraddistingue siamo disposti a ragionare con il Sindaco – e con tutti i consiglieri comunali che lo vorranno – a far tornare al centro dell’azione politica spoletina solo gli interessi della città; ovviamente in tal caso la crisi di questa maggioranza andrebbe portata in seno al consiglio comunale”.
Cosa accadrà nei prossimi giorni è tutto da vedere.