Sono immagini inquietanti quelle provenienti dal torrente Seano (già al centro delle polemiche e preoccupazioni dopo la recente moria di pesci), poco dietro la zona artigianale di Calzolaro, la piccola frazione di Umbertide da tempo salita alle luci della ribalta soprattutto per i noti problemi riguardanti la Splendorini Ecopartner e le cattive emissioni odorigene da essa provenienti, che hanno letteralmente esasperato i residenti.
Video inquietanti
Il Comitato Salute Ambiente, appena pochi giorni fa, ha ripreso con dei video il corso d’acqua in ben due occasioni, trovandolo prima di color bianco latte (clicca qui per il video) e, in una seconda occasione, ridotto praticamente ad un acquitrino (video sopra), “con strane chiazze giallastre, acqua che bolle e un fortissimo odore di aceto”, come raccontano i testimoni oculari. Si è parlato anche, tramite fonti ufficiose, di sversamento di percolato ma l’Arpa, dicono dal Comitato, “dice di non poter essere ancora più precisa“. Ovviamente l’assenza di documenti ufficiali da parte dell’agenzia (che potrebbero comunque arrivare a breve dalla Conferenza dei Servizi in Regione) non fa che aumentare le perplessità e le più disparate teorie.
La mail del legale del Comitato
Una goccia, quest’ultima documentata da video e immagini, l’ennesima, che ha fatto traboccare un vaso già notevolmente colmo e che, appena due giorni fa, ha spinto i cittadini e i membri del Comitato, tramite l’avvocato Valeria Passeri, a scrivere una mail “riassuntiva” a Comune di Umbertide, Arpa, USL Umbria 1, Regione, Prefettura, Corpo Forestale e perfino al Ministero dell’Ambiente, e comunicare loro che “il fetore nauseabondo proveniente dalla lavorazione di rifiuti nella vicina azienda Splendorini Molini Ecopartner s.r.l., appare al di sopra della normale tollerabilità“.
Il miasma turba la vivibilità quotidiana e quindi pregiudica la qualità della vita della cittadinanza coinvolta, già preoccupata dai plurimi sversamenti di materiale purulento, nel torrente Seano, di cui si è a reiterare richiesta degli opportuni accertamenti, più che mai, a fronte del procedimento penale in corso
“Considerata la natura igienico-sanitaria della problematica, oramai, evidentemente, non più emendabile con provvedimenti di ordinaria amministrazione, – si legge ancora nella missiva dell’avvocato – sono formalmente a chiedere, le misure ritenute più idonee ad emendare siffatta insostenibile situazione, anche nella forma di ordinanze contingibili e urgenti, purché adeguatamente motivate (ovvero, non precostituite per essere sospese dal TAR, come generalmente accade).
L’incontro tra l’Amministrazione tifernate e i residenti
L’amministrazione comunale di Città di Castello, un giorno prima della mail del Comitato, aveva incontrato i residenti della zona sud in un’assemblea pubblica a Trestina. Il sindaco Luciano Bacchetta ha toccato tutte le problematiche più calde, partendo appunto dalle emissioni odorigene di Calzolaro fino alla più recente vicenda dello stabilimento “Color Glass”, sulla quale il primo cittadino ha dato garanzia dell’assoluta trasparenza di ogni decisione relativa agli insediamenti produttivi.
“Sulla vicenda della “Splendorini Ecopartner” – ha puntualizzato Bacchetta – abbiamo ribadito l’assoluta estraneità dell’amministrazione comunale ai provvedimenti autorizzativi dell’azienda e abbiamo chiarito che qualunque decisione futura, per quanto compete alla nostra società partecipata Sogepu, sarà oggetto di confronto con i cittadini del Calzolaro, perché il Comune di Città di Castello non ha alcuna intenzione di assumersi responsabilità e colpe altrui”.