Città di Castello

Calzolaro, parla Bacchetta “Città di Castello vittima dello scaricabarile di altre amministrazioni”

Ora parla lui. Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, questa mattina in conferenza stampa, ha voluto dire la sua sulla delicata questione di Calzolaro, dalle emissioni odorigene all’annunciata acquisizione da parte di Sogepu di quote dell’azienda Splendorini Ecopartners, visto che anche il Comune tifernate, in parte, è finito al centro delle numerose polemiche di questi giorni.

Abbiamo superato ogni limite – ha esordito primo il cittadino, sottolineando che ieri (giovedì 27 luglio), il Comune di Città di Castello non è stato neanche invitato all’incontro in Regione con Arpa, Asl, Comune di Umbertide e azienda Splendorini – C’è parso di notare un palese tentativo di ricercare capri espiatori e trascinare l’amministrazione comunale tifernate in una vicenda che è tutta ascrivibile a decisioni prese da altre amministrazioni“.

Riteniamo che alcune puntualizzazioni siano d’obbligo anche per evitare una vasta disinformazione. Intanto, verità vuole che si dica che il Comune di Umbertide (e non quello di Città di Castello) ha conferito negli ultimi due anni, 4.073 tonnellate di “organico” a Calzolaro. Le autorizzazioni non sono mai state rilasciate dal nostro ente

Sogepu, nella sua autonomia, – ha continua il sindaco – ha iniziato una trattativa con l’azienda Splendorini in relazione alla quale l’amministrazione tifernate si riserverà di fare nel prossimo futuro le sue valutazioni tenendo conto di tutti gli elementi. Quello che possiamo garantire fin da ora è che Città di Castello non ha alcuna intenzione di complicare la vita ai cittadini di Calzolaro, ai quali va la nostra massima solidarietà e simpatia”.

Non è con gli “scaricabarile” e l’occultamento della storia che si risolvono i problemi. Quando l’ex sindaco di Umbertide Giulietti decise di uscire da Sogepu e perseguire altre strade sulla politica dei rifiuti, alcune conseguenze apparivano già inevitabili: basta leggere e conoscere il costo delle utenze domestiche e confrontare i dati di Città di Castello e di Umbertide. I cittadini di Umbertide pagano cifre molto più alte dei tifernati (come si può evincere dalle tabella sotto)

Il piano industriale di Sogepu – ha concluso Bacchetta – è un’ipotesi aperta che andrà vagliata e approfondita: sarà chiesto anche il parere della Regione dell’Umbria. Il Comune di Città di Castello non ha alcuna intenzione di tirare per la giacca chicchessia, ma credo sia ora di affrontare in maniera complessiva le problematiche sulle politiche dei rifiuti in ottica intercomprensoriale con la consapevolezza che ognuno deve rispondere delle proprie scelte. Da questo punto di vista ci sembrano interessanti alcune prese di posizione del gruppo consiliare ‘Umbertide Cambia’. Qualunque decisione finale rispetto ad un intervento di Sogepu, sarà condizionato da accurate verifiche tecniche e societarie che comunicheremo in modo totalmente trasparente, perché non siamo abituati “a tirare il sasso e nascondere la mano”.