Si è tornati a parlare del caso Calzolaro nel corso della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, dove è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata (question time), presentata dal consigliere Marco Vinicio Guasticchi (Pd), in relazione alle iniziative della Giunta per “risolvere il problema che affligge la frazione umbertidese, dove da alcuni anni ha sede un’azienda di trasformazione di rifiuti organici la cui attività sta creando seri problemi alla comunità, in quanto tale lavorazione genera fastidiosissime emissioni odorigene”. Guasticchi ha evidenziato che le emissioni provengono dalla società Splendorini Molini Ecopartner, impegnata nella lavorazione di rifiuti speciali non tossici, constatate anche da un monitoraggio dell’Agenzia regionale per l’ambiente.
L’ampliamento continuo delle autorizzazioni ha portato, nel tempo, i limiti di conferimento dei materiali da 7mila a 50mila tonnellate annue, che potrebbero addirittura arrivare, a breve, a 60mila tonnellate. Tale situazione sta generando gravissimi disagi alla popolazione mettendo in difficoltà anche alcune attività economiche della zona
Guasticchi ha poi ricordato che “c’è l’esigenza di far presto perché da qui a 20 giorni è stata convocata la conferenza dei servizi che deve decidere su eventuali ulteriori autorizzazioni da rilasciare all’azienda. Per questo invito ad accelerare i lavori della Terza commissione affinché si discuta velocemente l’ordine del giorno che ho presentato insieme ai colleghi Solinas e Mancini”.
Nella risposta l’assessore Fernanda Cecchini ha detto che “la Giunta monitorerà e farà in modo che attraverso il rispetto delle procedure si possa risolvere il problema sollevato dalla popolazione di Calzolaro. La conferenza dei servizi dovrà capire come fare, dal momento che dal punto di vista autorizzativo è tutto a posto, ma nel territorio c’è un cattivo odore. Evidentemente qualcosa che non funziona c’è. È su questo che la Conferenza dei servizi dovrà lavorare. Attraverso la presenza di Asl, Arpa, Comune interessato, tutti i soggetti preposti dovranno dare gli elementi per far maturare alla Regione le scelte necessarie“.
L’auspicio è quello di poter eliminare gli odori, il come farlo non compete alla Giunta. Non escludo che ci possa essere la possibilità di ridimensionare i quantitativi, ma lo valuteranno i tecnici e autorità competenti. Alla Giunta spetta la parte di programmazione e indirizzo; la competenza della responsabilità delle procedure spetta alla parte tecnica
“L’azienda – ha aggiunto Cecchini – nasce come produzione di farine, poi ha fatto la scelta di trattare rifiuti, per questo c’è stato bisogno di diverse autorizzazioni fino al 2015, rilasciate da Provincia e come Auri del Comune di Umbertide che porta a 50 mila tonnellate comprensive di organico di qualità proveniente dalla raccolta differenziata. Un procedimento che da un punto di vista autorizzativo è a posto, anche se le competenze sono tornate in Regione. Nel frattempo Arpa, con un monitoraggio, ha rimesso una relazione agli Uffici regionali dichiarando che nell’area persiste un ‘disturbo olfattivo conclamato’. Quindi la Regione ha ritenuto di dare delle prescrizioni all’azienda per cercare di avviare un iter che possa cercare di dare risoluzione al problema e ha aperto la Conferenza di servizi, unica procedura in grado di entrare nel merito. Ricordo che l’impianto di Splendorini è privato, non fa parte del Piano gestione rifiuti. E siccome tratta organico di qualità proveniente dalla differenziata non ha bisogno di accordi interregionali, e quindi il suo trattamento passa attraverso accordi aziendali, qualsiasi società può fare un accordo con Splendorini”.
Nella replica Guasticchi ha ricordato che “il Consiglio comunale di Umbertide ha approvato un documento prendendo posizione in maniera netta per non aumentare la quantità di rifiuti trattati. Chiedo velocità e tempestività nel trattare l’argomento, per non far cadere nel dimenticatoio la protesta civile di un comitato apolitico e spontaneo. Parliamo di persone e non di rifiuti da trattare”.