I continui disagi dovuti “ai persistenti fetori, miasmi e sgradevoli emissioni odorigene”, a cui è sottoposta ormai da anni la comunità di Calzolaro (Umbertide), sono tornati al centro del Consiglio regionale.
Durante il Question time di stamattina (martedì 9 marzo), a Palazzo Donini, i consiglieri Thomas De Luca (M5S) e Michele Bettarelli (Pd) – alla luce delle problematiche causate dal trattamento di rifiuti speciali effettuato dalla Splendorini Molini Ecopartner Srl – hanno chiesto alla giunta se ritenga percorribile il procedimento di revisione della determinazione (la 4922 del 20/11/2015, riguardante l’aumento fino a 50.000 tonnellate l’anno di rifiuti trattati) emessa dalla Provincia presso gli attuali uffici competenti della Regione.
In alternativa – vogliono sapere i consiglieri – “quali eventuali interventi la Regione intende porre in atto per risolvere i disagi per i residenti e attività economiche del comparto turistico, ricettivo e della ristorazione?”.
La Società Splendorini, che gestisce l’impianto, è attiva da alcuni anni nella lavorazione di rifiuti speciali non tossici a Calzolaro. L’azienda tratta principalmente la trasformazione di rifiuti organici e sta creando da diversi anni seri problemi alla comunità, in quanto tale lavorazione genera fastidiosissime emissioni odorigene constatate anche da un monitoraggio di Arpa e Usl Umbria 1 nell’agosto 2017.
Con la determinazione della Provincia di Perugia (novembre 2015) alla Società in questione è stato autorizzato il trattamento di un quantitativo massimo trattabile di 50mila tonnellate l’anno di rifiuti nello stabilimento, che ha determinato un notevole aumento del traffico pesante a carico della viabilità urbana e, soprattutto, ha accentuato il persistente inquinamento olfattivo.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “la situazione di questo impianto di recupero è seguita con molta attenzione anche per tramite di Arpa Umbria, con controlli periodici. Arpa Umbria nel periodo maggio 2016-marzo 2017, ha provveduto ad una serie di monitoraggi, riconfermando che in concomitanza con particolari situazioni meteo climatiche taluni recettori possono essere esposti ad emissioni di cattivi odori”.
“A seguito dei monitoraggi Arpa e delle segnalazioni di cittadini e associazioni – riferisce Morroni – l’ufficio aveva già provveduto, nel 2017, ad adottare due provvedimenti restrittivi: divieto di ricevere rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti urbani, ritenuta la causa principale dei cattivi odori e la modifica dell’autorizzazione unica, prescrivendo alla ditta interventi di potenziamento del sistema di aspirazione e trattamento arie esauste. Tali provvedimenti sono stati impugnati dalla ditta e annullati dal Tar Umbria”.
L’assessore ha ricordato anche come Arpa abbia prescritto al gestore di istituire: un numero di emergenza al quale i cittadini possono segnalare emissioni maleodoranti; un registro delle segnalazioni e le azioni intraprese per mitigarle; mantenere in memoria per almeno una settimana la registrazione del sistema di videosorveglianza per la verifica automezzi in entrata e in uscita dall’impianto.
“Nel dicembre 2020, Arpa e Carabinieri del nucleo operativo ecologico di Perugia ha effettuato un’ispezione volta alla verifica della gestione dell’impianto ma non sono state evidenziate violazioni nella gestione delle prescrizioni autorizzative e di legge. Arpa nel febbraio 2021 propone alla Regione di aggiornare l’autorizzazione vigente per introdurre un limite massimo giornaliero e annuale di trattamento di rifiuti organici e ribadire che deve essere esclusa la provenienza da utenze domestiche (frazione organica)“.
La Regione ha recentemente convocato un tavolo tecnico con azienda, Arpa, Asl e Comune di Umbertide per una valutazione congiunta di tutti gli interventi eventualmente da realizzare per minimizzare ulteriormente le emissioni odorigene. Nell’incontro dello scorso 4 marzo l’azienda ha comunicato che sta valutando di presentare un progetto di modifica dell’attuale assetto degli impianti per realizzare un maggiore distanziamento delle lavorazioni dei rifiuti (organico) dalle abitazioni più vicine allo stabilimento ed un potenziamento dei sistemi di contenimento (aspirazione, convogliamento e trattamento delle arie esauste).
“L’ufficio regionale si è riservato l’adozione di provvedimenti di propria competenza da adottare a seguito della richiesta di Arpa di aggiornamento dell’autorizzazione vigente”.
De Luca, nella replica ha ricordato, tra l’altro, gli “impegni presi dall’attuale amministrazione di Umbertide in fase di campagna elettorale. È necessario prevedere risposte strutturali e non tampone. Servono risoluzioni generali. Serve una forte volontà politica per intervenire in questo tipo di situazioni e soluzioni condivise tra portatori di interessi e portatori di diritti”.