(Fda) Il dato di fatto è che a Perugia e nel resto dell'Umbria ci sono meno studenti universitari rispetto a cinque anni fa. Sul perché di questo fenomeno ci sono tante ipotesi, mentre sull'andamento e sui segnali per il futuro le interpretazioni sono contrastanti.
Secondo le rilevazioni del Consiglio universitario nazionale (Cun), organo elettivo che rappresenta tutti gli atenei pubblici d'Italia, negli ultimi quattro anni la popolazione degli atenei umbri è calata del 14,6 per cento, con un crollo dovuto al minor numero di iscrizioni (682 matricole in meno ogni anno) che non ha risparmiato neanche il 2010, con un calo del 2,6 per cento rispetto all'anno prima (meno 120 neoiscritti ai vari anni). Secondo i dati del Cun, la tendenza umbra nell'ultimo anno è meno grave del dato nazionale, che parla di un calo del cinque per cento, ma più grave di quello del resto delle regioni del centro e del sud, che hanno visto scendere del 9,2 per cento gli iscritti negli ultimi 4 anni.
In una dichiarazione a TuttOggi.info, il pro rettore dell'Università degli studi di Perugia Antonio Pieretti ha confermato il dato nazionale, parlando però di “segnali incoraggianti provenienti dal numero in lieve crescita di matricole”. Per quanto riguarda il calo di iscrizioni “non siamo al di sotto della media nazionale, siamo intorno al 3 per cento di calo complessivo, -ha detto Pieretti- mentre abbiamo avuto un incremento di immatricolati pari al 4,72 per cento rispetto allo scorso anno”.
Secondo il pro rettore, “nel quadro complessivo c'è un calo dovuto al fatto che la gente si laurea, (…) il dato dipende dalla fuoriuscita di tante persone fuoricorso”: ovvero in termini numerici l'università paga adesso il calo di immatricolazioni degli scorsi anni, mentre escono dall'università gli iscritti ad annate più popolose.
“Il dato che secondo me è sintomatico è il numero di matricole”, ha detto ancora Pieretti, secondo cui l'Università di Perugia è in controtendenza con le altre sedi nazionali. “Il numero complessivo peotrebbe essere ancora migliore, perchè sono scaduti solo i termini per le iscrizioni delle matricole, mentre le iscrizioni agli anni successivi scadono a maggio”, ha detto il pro rettore, che ha convocato per domani una conferenza stampa per condividere con tutti i media le cifre confortanti.
Sulle ragioni del calo di studenti a livello nazionale si possono leggere tante motivazioni, tra cui in la crisi economica che permette a meno famiglie di permettere gli studi ai propri figli, e una minore fiducia nel valore della laurea per affrontare un mercato del lavoro saturo, specialmente per le professioni qualificate.
Nel caso specifico di Perugia, il calo della popolazione studentesca è stato al centro nei giorni scorsi anche delle proteste del movimento “Giù le mani dal centro storico”, nato per contrastare il crescente abbandono dell'acropoli del capoluogo umbro. Secondo Marco La Penna, una delle anime del movimento, la scomparsa degli studenti in centro storico e a Perugia è da attribuirsi alla ristagnante vita culturale della città: “abbiamo parlato con un autista che tutti i giorni fa la tratta Perugia Taranto”, ha detto La Penna. “Ci ha detto che negli ultimi anni ha raccolto tantissime testimonianze di studenti che non parlavano bene di Perugia. Sono studenti che non consiglieranno ai loro amici e parenti di venire a Perugia, come a suo tempo ho fatto io e hanno fatto tanti altri”.
Non è infine da escludersi, specie per quanto riguarda il calo degli studenti stranieri a Perugia, che abbia influito la cattiva luce mediatica che la città ha ricevuto negli ultimi anni per fatti di cronaca come, su tutti, l'omicidio Meredith.
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