La Nobilissima Parte de Sopra sollecita il sindaco Stefania Proietti a trovare un presidente per l’Ente Calendimaggio, visto che, stante il mancato accordo tra Magnifica e Nobilissima, lo Statuto della Festa prevede che sia il sindaco, in splendida solitudine, a scegliere il presidente dell’Ente. La deadline era per il 20 novembre ma, complici anche gli impegni istituzionali di Stefania Proietti, ancora non se ne è fatto niente. E considerato che per il sindaco si apre un’altra settimana densa di impegni (è in arrivo il sindaco di Betlemme per celebrare il trentennale del gemellaggio) e che poi arriverà il Natale, il rischio è che anche dicembre passi senza una decisione in tal senso. E così, in una lettera ai partaioli blu, parlando a suocera affinché nuora intenda, non solo il Nobilissimo Priore Maggiore Alessandro Lampone “con rammarico” racconta “dell’atteggiamento per nulla collaborativo e costruttivo dell’altra parte, in merito all’elezione del Presidente dell’Ente”, ma chiede al sindaco di trovare una soluzione.
“L’iniziale approccio, apparentemente collaborativo (di Parte de Sotto, ndr), pareva palesare una ‘rinascita’ culturale e sociale della nostra amata festa, già troppe volte graffiata malamente da politica e ‘guerre personali’. Ma in breve tempo tanta auspicata costruttività – sostiene il Priore Lampone – si è scoperta come solo una facciata. Ecco così che tutte le mosse di chi l’ha rappresentata sono parse più indirizzate a ‘bruciare’ possibili candidature che a proporre soluzioni condivisibili e l’atteggiamento tenuto è diventato inconsistente e senza reale carattere associativo. Per parte nostra, abbiamo invece fatto tutto il possibile per cercare soluzioni realizzabili proponendo e contattando persone di assoluta qualità con l’imprescindibile conoscenza dei caratteri fondamentali della festa, perseguendo l’unico obiettivo di dare un Presidente all’Ente nel più breve tempo possibile, nonostante il ritardo conseguente alle dimissioni, dopo pochi giorni dalla sua elezione, del Priore appena eletto di parte avversa”.
Ma ‘ogni limite ha la sua pazienza’, come diceva Totò, e per i Mammoni, il tempo è scaduto. “La nostra disponibilità non può, per forza di cose, essere infinita – scrive ancora Lampone ai partaioli – se dall’altra parte non se ne dimostra un’altra di pari grandezza. Vi informiamo, quindi, che solleciteremo di nuovo il sindaco affinché prenda in mano la situazione, come prevede lo Statuto e si assuma la responsabilità della nomina, dovendo prendere atto che gli sforzi fin qui sostenuti per trovare un accordo complessivo, che coinvolgesse tutti, non hanno portato alcun risultato concreto, proprio per l’atteggiamento poco sopra evidenziato dell’altra parte. Non sappiamo, né ci interessa, sapere se c’è una ‘strategia di parte’ dietro quello cui assistiamo – aggiunge Lampone – o se si tratti semplicemente di un modo per affrontare le proprie problematiche interne, ma non ci interessa. Ci interessa, invece, come persone di Calendimaggio e come Parte interessata alla Festa, che chi ne ha il potere eserciti in pieno la sua funzione e risolva in tempi brevi la questione. Si tratta di un’assunzione di responsabilità ormai necessaria anche atta ad evitare che in zone grigie, come quella appena passata, l’altra parte riesca a dimenticare l’essenza stessa del Calendimaggio e lo specifico carattere di Festa”.
Non manca una notazione sul Palio del 1972, vinto da Sopra per decisione del Collegio dei Saggi (il precedente consiglio de Sotto ha lasciato un documento in eredità al nuovo per valutare un possibile ricorso). “La storia – sostiene la Nobilissima, che ieri ha festeggiato alla Sala delle Volte la vittoria del ‘72, mentre durante la notte alcuni partaioli della Magnifica hanno affisso un manifesto di ‘contro-risposta’ per i vicoli e le vie della parte alta di Assisi – è stata scritta, o meglio, è stata scritta di nuovo per come si era svolta. (…) Se qualcuno pensa che con certi atteggiamenti ci farà indietreggiare, farà di nuovo l’errore di sottovalutarci (eventi recenti avrebbero potuto insegnare qualcosa in tal senso) e chi o cosa ci ‘rimetterà’ in questo, saranno solo la Città ed il Calendimaggio”.