Calendario venatorio, apertura generale dal 1° settembre “a tutte le specie stanziali e migratorie, tortora ‘africana’ compresa”. Questo l’appello che un gruppo di cacciatori – rappresentanti di associazioni e club venatori – rivolgono direttamente alla presidente Donatella Tesei.
La lettera indirizzata alla governatrice Tesei (fatta avere anche ad assessori e a diversi consiglieri regionali) è firmata da Mario Bartoccini (ricercatore faunistico), Danilo Mattioli e Francesco Ravacchioli (Club cacciatori Le Torri), Sergio Gunnella (Confavi Umbria), Evandro Caiello, Andrea Verzellini (Umbria caccia e natura), Claudio Tortoioli (Associazione Nata Libera Umbria).
Un appello che arriva all’indomani dell’audizione delle associazioni venatorie e del conseguente via libera alla bozza del Calendario venatorio arrivato in Commissione.
Un Calendario venatorio, si legge nella lettera, “che porta evidenti segni di frustrazioni di radice animalista, promuove questa nostra supplica, motivata da aspirazioni lecite e aspettative. Soprattutto in merito al prelievo della tortora ‘africana’ (Streptopelia turtur), che soffre di allarmismi astratti, orchestrati da altolocate logge animaliste, presenti sin dentro il Parlamento europeo. Le stesse conclusioni del NADEG, scaturite dalla Commissione Europea, pubblicate il 6 aprile 2022 – viene ricordato – si sono aggiornate e rese disponibili alle diverse pecularietà dei territori europei. Emerge in tal senso, la condizione faunistica italiana, laddove, unica in Europa, oltre il 50% del territorio nazionale è precluso al prelievo venatorio, assicurando di conseguenza, certezze di tutela e salvaguardia fino al surplus, per tutte le specie di animali selvatici”.
Da qui la richiesta di inserire anche la tortora tra le specie cacciabili nell’apertura generale. “Tale indispensabile coraggiosa decisione – argomentano – assicura la copertura e l’utilizzo di tutto il territorio a caccia programmata: prevenendo contrapposizioni sociali; evitando incidenti venatori; assicurando prelievo diversificato su tutte le specie in calendario a mo’ di tutela”.
Nella lettera si spiega ancora che la tortora “gode di certa protezione su oltre il 50% del territorio nazionale”. “E’ scientificamente dimostrato – si aggiunge – che i contingenti riproduttivi lasciano gli areali già da metà agosto”. E che “al primo settembre le popolazioni nidificanti ed intransito sull’Umbria si sono ridotte di oltre il 70%”.
“Ad ulteriore tutela – concludono – è auspicabile un numero massimo di prelievo personale di cinque capi”.
Al momento, nel Calendario venatorio preadottato non è stata inserita la preapertura per la tortora, sul quale occorre sciogliere il nodo dei conteggi dei tesserini. L’ipotesi prospettata, al momento, è quella di intervenire successivamente con un addendum, magari eliminando la data del 4 settembre.