Hanno parlato di vero e proprio “blitz orchestrato dell'assessore regionale alla caccia sul Calendario venatorio regionale dell'Umbria” le cinque sigle del mondo associazionistico venatorio (Club Cacciatori Le Torri, Cpa-Confavi, Enalcaccia, Libera Caccia e Anuu) che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa in Provincia per esporre le loro osservazioni sul Calendario venatorio regionale 2009-2010 preparato dalla Regione.
Al centro della contestazione molte questioni rispetto alle quali le cinque associazioni lamentano il mancato rispetto di accordi e norme: le date di apertura della caccia, le specie cacciabili, i prelievi dei cinghiali, i ripopolamenti. In conferenza stampa si è giudicato “grave il comportamento di chi avrebbe dovuto governare le regole con serietà e trasparenza, senza lasciarsi influenzare dalle lobby” e si è parlato “di una politica del ping pong, che fa emergere l'intento d'ingabbiare ancor di più il cacciatore, riducendo gli spazi agrosilvopastorali, le giornate utili per la caccia, la libertà di scelta e persino la selvaggina. Sfuggendo così – hanno proseguito i rappresentanti delle associazioni venatorie – anche alle regole legislative, che vogliono invece il coinvolgimento del popolo dei cacciatori, a supporto della veridicità delle regole e della non più procrastinabile gestione tecnica unitaria del territorio”.
A loro avviso, negli ultimi anni nulla è stato fatto per privilegiare la riproduzione della fauna selvatica immessa a scopo di ripopolamento, “vanificando l'immenso sforzo economico sopportato dai cacciatori e tarpando di conseguenza una ricchezza di indiscutibile valore biologico, ma ancor più di importante reddito economico/sociale”. Di fronte poi alla necessità del controllo delle specie predatrici ed invadenti, che causano ogni giorno di più crisi esistenziale per almeno 200 specie animali che vivono allo stato naturale, per le associazioni in questione “è indispensabile che tutte le forze serie e responsabili si coagulino, affinché si attivi a tutto campo lo studio ed il governo delle interconnessioni tra le diverse specie, perché è la sola garanzia certa della sopravvivenza di tutte le specie ereditate. Partendo dalla riqualificazione dell'Osservatorio Faunistico Regionale”.
Infine, nella conferenza stampa odierna, si è auspicato che le contrapposizioni all'interno del mondo venatorio siano superate e battute, “al fine di garantire il buon governo dell'attività venatoria e la certezza di un calendario venatorio stabile, rispondente alle esigenze della maggior parte dei cacciatori”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche il consigliere provinciale Franco Granocchia, in rappresentanza del presidente Guasticchi, secondo il quale “la Provincia deve tornare a riappropriarsi pienamente della delega della caccia”. “Giocheremo – ha detto – un ruolo da protagonisti, tenendo aperto il confronto con il mondo dell'associazionismo, nel rispetto di tutti i cacciatori”. Granocchia ha quindi annunciato che il 24 luglio la terza Commissione consiliare permanente si riunirà proprio per occuparsi delle problematiche irrisolte sollevate nella conferenza stampa di oggi.