Le associazioni ambientaliste fanno appello al Consiglio di Stato chiedendo di riformare parzialmente la sentenza del Tar dell’Umbria (n. 670/2024) sul Calendario venatorio. La richiesta è quella di fissare la chiusura della caccia ai turdidi al 31 dicembre e ad acquatici e beccaccia al 10 gennaio, “in conformità ai Key Concepts Italia. O in subordine, di seguire l’indicazione di Ispra, fissando la chiusura ai turdidi al 9 gennaio, per gli acquatici al 20 gennaio e per la sola beccaccia al 30 dicembre.
Il nuovo ricorso in appello per conto di Lipu, Wwf Italia, Lav, Enpa e Lndc è stato presentato dagli avvocati Federica Ciciliani e Andrea Filippini. Contro la Regione Umbria e nei confronti di Atc Perugia 1 e le associazioni venatorie intervenute ad opponendum innanzi al Tar, cioè Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Cpa. Associazioni che stanno già preparando le loro memorie per difendere le date di chiusura della stagione di caccia alle specie per le quali gli ambientalisti tornano invece a chiedere l’anticipo.
I legali degli ambientalisti ritengono che la sentenza del Tar che aveva dato ragione a cacciatori e Regione sia contraddittoria e non abbia applicato l’art. 18 della legge 157/92 e, per quanto riguarda il diritto comunitario, la Direttiva Uccelli e Key Concepts Italia 2021.