Come preannunciato, le associazioni ambientaliste hanno presentato ricorso al Tar contro il Calendario venatorio dell’Umbria, con richiesta di bloccare in via cautelativa la preapertura del primo settembre.
Chiesta la sospensione della caccia alla tortora selvatica
Le associazioni che hanno presentato il ricorso (Lipu, Wwf, Lav, Enpa, Lndc) tramite l’avvocato Andrea Filippini contestano la discrezionalità con cui la Giunta regionale ha dato il via libera al prelievo della tortora selvatica, pur con l’app conta capi e con un carniere limitato a meno di 3mila esemplari. Contestata la presunta violazione delle norme europee contenute nella Direttiva Uccelli e dei Key Concepts 2021.
“Quantomeno rinviare l’apertura della caccia alla tortora -si scrive nel ricorso per chiedere la sospensione cautelativa al presidente senza attendere il giudizio di merito in camera di consiglio -appare del resto giuridicamente necessitato, proprio per tutte le ragioni di palese sussistenza del fumus e irreparabilità del periculum”. Tanto più, si rileva, che ai cacciatori sarebbe comunque consentito nel giorno di preapertura di cacciare cornacchia grigia, gazza e ghiandaia per le quali non è stato presentato ricorso pur essendo specie, si rileva nell’istanza, che “versano in pessimo stato di conservazione”.
L’altro motivo del ricorso
L’altro aspetto contestato è la chiusura della caccia per turdidi, uccelli acquatici, beccaccia, fissata al 30 gennaio. Una chiusura illegittima secondo quanto argomentano gli ambientalisti. Che chiedono dunque il rispetto della data di chiusura dei Key Concepts: per i turdidi il 31 dicembre, mentre per gli altri uccelli acquatici il 10 gennaio, con la sola eccezione della beccaccia per la quale, “in ragione del pessimo stato di
conservazione in cui versa, la caccia andrà improrogabilmente fermata il 31 dicembre”.
(a seguire servizio completo)